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Miscellanea

RAPPORTI TRA FILTRATO GLOMERULARE STIMATO E ARITMIE VENTRICOLARI

poster

Introduzione

In Letteratura i pochi dati disponibili riguardo al ruolo predittivo di aritmie ventricolari complesse giocato dalla insufficienza renale cronica di grado lieve-moderato sono limitati alla fase acuta dell’infarto miocardico. Il nostro studio si è proposto di valutare il rapporto tra aritmie ventricolari e disfunzione renale di grado lieve-moderato al di fuori di un evento cardiovascolare acuto in pazienti anziani.

Casistica e Metodi

Abbiamo arruolato 251 pazienti (età media 76 ± 11 anni, 46.6% maschi) afferenti alla nostra U.O. di Medicina Interna per cardiopalmo. Essi sono stati sottoposti ad esame clinico, esami di laboratorio con dosaggio di creatinina e stima del GFR (formula CKD-EPI), monitoraggio ECGrafico delle 24 h sec. Holter. Le aritmie ventricolari sono state stratificate secondo le classi di Lown (Lown B. et al. Circulation 1971) [1] e distinte secondo un criterio di complessità in basso grado (classi 0-2) e alto grado (classi 3-5).

Risultati

Il 42% dei pazienti con eGFR < 60 ml/min/1.73 m2 presentava un rischio aritmico di basso grado, mentre il 58% presentava un rischio aritmico di alto grado. Tra i pazienti con eGFR ≥ 60 ml/min/1.73 m2, il rischio aritmico risultava di basso grado nel 55% e di alto grado nel 45% (figura 1). All’analisi multivariata un eGFR < 90 ml/min/1.73 m2 è risultato un predittore indipendente di aritmie ventricolari complesse (P= 0.03) (figura 2).

Discussione

I nostri dati evidenziano che una funzione renale conservata o solo lievemente alterata (eGFR ≥ 60 ml/min/1.73 m2) si associa spesso ad un rischio aritmico medio-alto (45% dei casi). Questi risultati sono innovativi perché ottenuti al di fuori di un evento acuto, mentre era stata descritta un’associazione tra disfunzione renale lieve-moderata e aritmie ventricolari complesse nella fase acuta dell’infarto miocardico (Dalal D. et al.Heart Rhythm 2012 [2]). Ciò suggerisce l’opportunità di sottoporre anche pazienti con una compromissione della funzione renale di grado lieve-moderato e sintomatologia aritmica sfumata a monitoraggio ECGrafico delle 24-h sec. Holter al fine di valutarne precocemente il rischio aritmico.

Conclusioni

1. La disfunzione renale lieve-moderata (eGFR ≥ 60 ml/min/1.73 m2) è associata ad un alto rischio di aritmie ventricolari complesse (45% dei casi).
2. La disfunzione renale moderato-severa (eGFR < 60 ml/min/1.73 m2) è associata ad un rischio aritmico di alto grado in una percentuale di casi ancora maggiore (58%).
3. Un eGFR < 90 ml/min/1.73 m2 predice le aritmie ventricolari complesse anche al di fuori di un evento cardiovascolare acuto.

release  1
pubblicata il  28 settembre 2014 
da A. Buonacera¹, M. Boukhris², S.D. Tomasello², A. Campagna¹, C. Cilia¹, G. Tripepi³, S. Di Marca¹, V. Terranova¹, A. Cardella¹, G. Puccia¹, M. Pisano¹, G. Mastrosimone¹, A. R. Galassi², B. Stancanelli¹, L. Malatino¹
(¹Clinica Medica, Università di Catania, A. O. Cannizzaro; ²Unità di Cardiologia interventistica ed Emodinamica, Divisione di Cardiologia, Università di Catania, A. O. Cannizzaro; ³CNR IBIM, Ospedali Riuniti, Reggio Calabria)
Parole chiave: aritmie ventricolari, classi di Lown
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