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Miscellanea

LA BIOPSIA RENALE NELLA DIAGNOSI E STADIAZIONE DELLA PATOLOGIA LINFOMATOSA RENALE: CASO CLINICO

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Razionale

L'incidenza del Linfoma non Hodgkin risulta, specie tra la popolazione anziana, in continuo aumento (circa  150% negli ultimi 60 anni), anche se la mortalità è in calo grazie alla disponibilità di nuovi farmaci antineoplastici. Il coinvogimento renale in corso di patologia linfomatosa riconosce numerose cause; l'organo, a seconda delle casistiche, viene interessato nel 2,7 – 6% dei casi.

Casistica e Metodi

Presentiamo il caso di un uomo di 73 anni, giunto alla nostra osservazione per riscontro di lieve alterazione degli indici di funzionalità renale e paraproteinemia monoclonale IgM-kappa con concomitante aumento del PSA. L’ecografia evidenziava alcune lesioni renali ipoecogene bilaterali dello spazio perirenale. La TAC metteva in evidenza lesioni tenuemente iperdense a vuoto e ipodense dopo mezzo di contrasto rispetto al parenchima renale circostante. La PET mostrava aree di patologico accumulo in corrispondenza del noto tessuto perirenale destro con Standarardized Uptake Value (SUV) max = 3.5 e, con minor gradiente metabolico, a livello dell'analogo in sede perirenale controlaterale, con SUV max = 2.4. Alla luce dei suddetti dati, veniva eseguita biopsia renale.

Risultati

L'istologia risultava diagnostica per linfoma marginale, extranodale, di derivazione dei linfociti B periferici, dato confermato dalla biopsia osteomidollare. Per il basso grado di malignità non veniva ritenuto opportuno trattamento chemioterapico e consigliato follow-up periodico ecografico e laboratoristico con stabilità clinica e strumentale a distanza di 24 mesi.

Conclusioni

La biopsia renale ricopre un ruolo fondamentale, non solo nella diagnosi delle patologie glomerulari, ma anche nella stadiazione e prognosi delle patologie linfomatose in caso di sospetto clinico e strumentale di coinvolgimento renale. L'ecografia, esame a basso costo, non invasivo, ed eseguito da personale esperto, costituisce un valido strumento diagnostico nel preliminare inquadramento delle patologie linfoproliferative.

De Fabritiis M (1), Lifrieri MF(1), Zambianchi L(1), Cristino S(1), Americo C(1), Petrella E (2), Calzolari F(2), Asioli S(3), Serra L(3), Bertocco M(2), Mosconi G(1).
(1 U.O. Nefrologia e Dialisi, Ospedale “Morgagni-Pierantoni”, AUSL Forlì 2 U.O. Radiologia e Medicina Nucleare, Ospedale “Morgagni-Pierantoni”, AUSL Forlì 3 U.O. Anatomia Patologica, Ospedale “Morgagni-Pierantoni”, AUSL Forlì)
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