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Nefrologia clinica/Nefrologia pediatrica

Una combinazione eccezionalmente rara di effetti avversi da Rituximab

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Razionale

Il Rituximab è un anticorpo monoclonale chimerico anti-CD20 recentemente  approvato per il trattamento delle micropoliangioiti ANCA-associate con un buon profilo di safety. Il principale effetto collaterale è rappresentato dal rischio di infezioni, ma sono descritti anche altri rari effetti avversi. Riportiamo il caso di una paziente di 71 anni con diagnosi di vasculite rene-limitata trattata con steroidi e Rituximab che ha sviluppato due gravi e rare complicanze. 

Casistica e Metodi

La paziente ha esordito con insufficienza renale (Crs 3.7 mg/dl) da glomerulonefrite proliferativa extracapillare (45.7 % semilune floride) e positività per pANCA con anticorpi anti-MPO. Effettuato trattamento con tre boli di Metilprednisolone da 1g seguiti da Prednisone 50 mg a scalare associati a Rituximab 375mg/mq/settimana per 4 settimane e due somministrazioni aggiuntive dopo uno e due mesi. Ottima risposta clinica, negativizzazione di pANCA, Creatininemia 1.6 mg/dl.

Dopo una settimana dall’ultima infusione di Rituximab comparsa di dispnea da sforzo. Alla HRCT accentuazione del disegno interstiziale e addensamenti a vetro smerigliato: diagnosi di danno alveolare diffuso da farmaci “DAD”. Avviata terapia steroidea ad alte dosi.

Dopo un mese in pieno benessere a domicilio, comparsa di difficoltà nella deambulazione e debolezza muscolare. EMG: neuropatia mista sensitivo-motoria a prevalente sofferenza assonale. Anticorpi anti-nervo negativi. Assenti evidenti cause infettive o segni di riattivazione vasculitica. Diagnosi di neuropatia a tipo Guillain-Barrè di genesi iatrogena. Eseguita terapia con Ig Vena 400mg/kg/die per 5 giorni.  

Risultati

La paziente dopo terapia con Steroidi e Rituximab ha ottenuto una completa remissione clinica, ma ha sviluppato due differenti eventi avversi, già descritti, ma singolarmente rarissimi.

 

Conclusioni

Il Rituximab, pur avendo generalmente un buon profilo di sicurezza, può determinare in pazienti immunologicamente predisposti effetti collaterali severi, ma, almeno nel nostro caso, reversibili dopo trattamento specifico . 

Ferro M.(1), Alpa M.(1), Cavallo R.(1), Cortese G.(2), Quattrocchio G.(1), Fenoglio R.(1), Beltrame G.(1), Massara C.(1), Del Vecchio G.(1), Roccatello D.(1)
((1)Struttura Complessa a Direzione Universitaria di Nefrologia e Dialisi e Centro di Ricerche di Immunopatologia e Documentazione Malattie Rare, Ospedale Giovanni Bosco e Università di Torino; (2)Struttura Complessa di Radiologia Diagnostica Ospedale Maria Vittoria di Torino.)
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