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Nefrologia clinica/Nefrologia pediatrica

I Nuovi anticoagulanti orali (NAO ): quando il nuovo non è per tutti

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Razionale

Diversi nuovi anticoagulanti orali sono stati commercializzati per la prevenzione ed il trattamento del tromboembolismo venoso e la prevenzione dello stroke in corso di fibrillazione atriale (FA) non valvolare (Agnelli G -2013 [1]). Il profilo farmacologico è variabile ed il rischio di sanguinamento maggiore può aumentare in corso di insufficienza renale (Lega J C 2014 [2], Caldeira D 2015 [3], Pathak r 2015 [4]). Noi descriviamo tre casi di insufficienza renale acuta temporalmente correlata all’avvio della terapia con NAO in pazienti in polifarmacoterapia ed in assenza di manifestazioni emorragiche da sovradosaggio.

Casistica e metodi

Sono stati retrospettivamente valutati i ricoveri occorsi presso un’unica degenza nefrologica, con diagnosi di dimissione di insufficienza renale acuta [AKI come aumento della SCr 0.3mg/dl (26.5 mmol/l) entro 48 ore o aumento della SCr 1.5 volte rispetto al valore basale o diuresi< 0.5ml/kg/h per 6 ore] nel periodo novembre 2013 - aprile 2015; di questi sono stati valutati i casi in cui risultava, nella anamnesi farmacologica, la assunzione di NAO.

Risultati

In tre casi su 104, la diagnosi di dimissione comprendeva AKI o AKI su insufficienza renale cronica e la assunzione di NAO, in particolare dabigatran e rivaroxaban; tali farmaci risultavano assunti per la prima volta da un intervallo medio di tempo di 17.6 giorni, nessuna causa ulteriore di AKI risultava rilevabile. Tutti i pazienti presentavano Diabete in terapia con metformina, nessuno ha manifestato complicanze emorragiche; 2 pazienti sono state sottoposte a dialisi. Le caratteristiche cliniche sono riassunte nella Tab.1 (Figura 1).

Conclusioni

Il profilo rischio/beneficio dei NAO nella popolazione di età superiore ai 70 anni ed in presenza di comorbidità plurime tra cui il diabete e l’insufficienza renale deve essere ancora definito soprattutto nella attuale fase post-marketing. Una attenta valutazione delle comorbidità con uso di altri farmaci, la possibilità di individuare nuove rilevanti interazioni, un monitoraggio della funzione renale dovrebbero sottendere la prescrizione dei NAO in particolare nei soggetti di età superiore a 70 anni.

release  1
pubblicata il  25 settembre 2015 
da R.Brugnano, E.Ricci, G.Fiorucci, S.Battistoni, L.Vecchi, M.Gaburri, E.G.Nunzi
(Nefrologia Dialisi e Trapianto, Azienda Ospedale - Università di Perugia)
Parole chiave: anticoagulanti orali, insufficienza renale, rischio clinico in nefrologia
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