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Miscellanea

La fistola artero-venosa renale idiopatica: il Color-Doppler che salva il rene.

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Razionale

Le fistole artero-venose (FAV) renali possono essere congenite (o cirsoidi), idiopatiche (con aspetto “aneurismatico-cavernoso”) o acquisite (simili alle idiopatiche, secondarie a traumi, biopsie, neoplasie o infezioni). Allo studio ecografico le FAV idiopatiche e acquisite si presentano come masse anaecogene, rotondeggianti, occupanti spazio che entrano in diagnosi differenziale con cisti semplici, cisti complesse, ascessi e idronefrosi. L'avvento dell' Eco-Color-Doppler (ECD) ha permesso di identificare più facilmente l'eventuale natura vascolare di queste lesioni.

Casistica e Metodi

Un uomo di 47 anni è stato riferito al nostro Ambulatorio con “generica” diagnosi TC di voluminosa malformazione artero-venosa (MAV) renale per la quale, in seguito al costante accrescimento, era stata posta indicazione alla nefrectomia. In anamnesi non sono stati segnalati traumi o procedure invasive. L’esame ecografico da noi condotto ha evidenziato rene sinistro caratterizzato, al terzo superiore, dalla presenza di due formazioni anaecogene, di aspetto rotondeggiante e in contiguità fra loro. All' ECD tali formazioni sono apparse interamente occupate da segnale vascolare mentre cranialmente a esse era presente una zona di “aliasing” compatibile con FAV, non diagnosticata dal precedente esame Tc. L’analisi spettrale ha confermato un flusso turbolento ad altissima velocità avvalorando il sospetto di FAV; le immagini rotondeggianti, anaecogene, corrispondevano quindi a formazioni pseudo-aneurismatiche post-FAV.

Risultati

Dopo conferma mediante arteriografia selettiva, si procedeva con successo a embolizzazione endovascolare con 15 coils metalliche delle efferenze venose, delle sacche aneurismatiche e dell’afferenza arteriosa della FAV. Al successivo controllo angiografico si apprezzava l'occlusione della stessa con una conservata rappresentazione parenchimografica renale.

Conclusioni

Sebbene l' arteriografia selettiva rimanga il gold standard per la diagnosi di FAV, l'ECD, grazie alla sua facilità di esecuzione e alla sua ripetibilità, risulta un importante strumento diagnostico a disposizione del clinico sia per la diagnosi che per il follow-up post-embolizzazione.

Zucchi M., Albrizio P., Costa S., Foschi A., Milani IA., Rindi S., Milanesi F.
(U.O.C. di Nefrologia e Dialisi, Azienda Ospedaliera della Provincia di Pavia, Ospedale Civile di Voghera)
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