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Miscellanea

I nuovi farmaci contro il virus HCV interferiscono con la terapia immunosoppressiva? Primi rilievi in un trapiantato renale

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Razionale

L’introduzione dei nuovi farmaci antivirali orali, inibitori delle proteasi dell’HCV, ha aperto un nuovo capitolo nella terapia di questa malattia (sustained virologic response > 90%), sollevando molti quesiti sulle possibili interazioni farmacologiche.

Casistica e Metodi

Descriviamo il management della terapia immunosoppressiva in un paziente di 67 anni trapiantato renale HCV+, il quale ha recentemente iniziato la terapia con Sofosbuvir e Simeprevir.

Dal 7/02/2012 è portatore di trapianto renale. La terapia immunosoppressiva stabilizzata prevede Advagraf (Tacrolimus) 1 mg/die, Cell Cept (Micofenolato Mofetile) 500 mg h 8 e 250 mg h 20, Metilprednisolone 2 mg alternato a 4 mg h 8. Assume inoltre Felodipina 2.5 mg 1 cp, Ramipril 2.5 mg 1 cp, Metformina 500 mg 1 cp, Pantoprazolo 20 mg 1 cp, Cardioaspirina 100 mg 1 cp, Atenololo 50 mg 1 cp, Lithosolv.

La positività per HCV (genotipo 1b, HCVRNA 1.020.000 UI/mL) emergeva a dicembre 2009. La biopsia epatica documentava epatite cronica attiva minima (A1, F0 sec. METAVIR). Iniziava trattamento antivirale con interferone peghilato e ribavirina ma tale schema terapeutico non veniva tollerato dal paziente. In seguito all’ingravescente ipertransaminasemia, eseguiva elastografia, da cui emergeva fibrosi evoluta (F3-F4 sec. METAVIR). Inizia pertanto, in data 25/04/2015, trattamento con Simeprevir 150 mg 1cp/die e Sofosbuvir 400 mg 1cp/die per 12 settimane.

Risultati

Al temine del primo mese di trattamento, ben tollerato clinicamente dal paziente clinico, il dosaggio della tacrolemia si è mantenuto in range. La funzione renale risulta stabile (creatininemia 1.1 mg/dL). Non vi sono da segnalare, finora, ulteriori effetti nell’interazione con gli altri farmaci immunosoppressori in uso. L’HCVRNA alla quarta settimana di trattamento è 0 UI/mL.

Conclusioni

I primi dati a disposizione sono suggestivi per soddisfacente maneggevolezza di queste terapie anche nei pazienti trapiantati di rene.

Ci riserviamo di continuare un’attenta sorveglianza del paziente al fine di raccogliere dati completi alla conclusione del ciclo terapeutico.

Pian M.(1), Gerini U.(1), Arbo P.(1), Bedina E.(1), Bonincontro M.L.(1), Buttazzoni M.(1), Filippi I.(1), Lorenzon E.(1), Savi U.(1), Sirch C.(1), Grignetti M.(1), Ianche M.(1), Artero M.L.(1), Bianco F.(1), Carraro M.(1), Di Maso V.(1), Galli G.(1), Leonardi S.(1), Crocè L.S.(2), Abazia C.(2), Tiribelli C.(2), Masutti F.(2), Boscutti G.(1)
((1)SC Nefrologia e Dialisi, Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Trieste; (2)Clinica Patologie del Fegato, Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Trieste; )
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