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Insufficienza renale acuta

Macroematuria e IRA: manifestazioni precoci dell’Emofilia A acquisita, una rara patologia autoimmune.

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Razionale

L’emofilia acquisita A è una patologia autoimmune rara (1.5 casi/106abitanti/anno)  secondaria alla formazione di autoanticorpi inibenti il fattore VIII della coagulazione. Ha prognosi infausta se non diagnosticata e trattata. In alcuni casi è descritto un possibile coinvolgimento renale.

Casistica e Metodi

Studio retrospettivo monocentrico per valutare l’interessamento renale nei casi di Emofilia-A acquisita diagnosticati tra gennaio 2014 e febbraio2015 presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste. Criteri d'inclusione: diagnosi di emofilia A acquisita. Analisi: tipo di presentazione, coinvolgimento renale, trattamento e risposta clinica. Dati espressi come media±DS.

Risultati

Diagnosticati 4 casi (incidenza: 16 casi/106abitanti/anno) che all’ingresso presentavano: aPTT ratio 3.36±1.29, FVIII 2.25±2.06%, test di miscela per aPTT non-corretto e presenza di inibitore dosabile (metodo Bethesda); 2 maschi e 2 femmine, età media 75.25±13.6 anni, 2 presentavano IRC preesistente. Il 100% dei pazienti presentavano all’esordio macroematuria ed ematomi muscolari spontanei. Due pazienti (50%) presentavano IRA (creatinina 5.9±0.7mg/dL): uno a genesi ostruttiva (ematoma retroperitoneale) e l’altro pre-renale (sindrome emorragica); entrambi ricoverati in Nefrologia dove si diagnosticava emofilia A acquisita. Tutti i pazienti venivano trattati con concentrati di complesso protrombinico attivato (FEIBA/Baxter/CA/USA) e con terapia immunosoppressiva (steroide e ciclofosfamide e/o Rituximab) ottenendo la scomparsa degli autoanticorpi, della macroematuria e della sindrome emofilica. La terapia conduceva, nei due casi di IRA,  a risoluzione della nefropatia con ritorno alla funzionale renale di base. 

Conclusioni

L’emofilia A acquisita è una patologia rara, probabilmente sotto diagnosticata, nella nostra casistica monocentrica infatti l’incidenza si è dimostrata 10 volte superiore a quella attesa. I nostri dati confermano che tale patologia è di interesse nefrologico perché molto frequentemente si presenta con macroematuria e può complicarsi con IRA nel 50% dei casi. La diagnosi precoce ha permesso, nella nostra esperienza la risoluzione del quadro emofilico e soprattutto la risoluzione della IRA dimostrando il ruolo centrale dello specialista nefrologo nella diagnosi e nel trattamento dell’Emofilia Acquisita con interessamento renale. 

Di Maso V.(1), Boscutti G.(1), Carraro M.(1), Barcobello M.(2), Pradella P.(2), Bet N.(2), Florean M.(2), Bianco F.(1), Gerini U.(1), Grignetti M.(1), L. M., Pian M.(1), Savi U.(1)
((1)SC di Nefrologia e Dialisi, Azienda Ospedaliero Universitaria "Ospedali Riuniti" di Trieste; (2)Dipartimento di Medicina Trasfusionale, Azienda Ospedaliero Universitaria "Ospedali Riuniti" di Trieste )
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