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Insufficienza renale acuta

Terapia di salvataggio con antagonisti recettoriali dell'angiotensina II e inibitore diretto della renina nella crisi renale sclerodermica: descrizione di un caso.

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Razionale

La crisi renale sclerodermica (CRS) è una complicanza rara ma potenzialmente fatale della sclerosi sistemica (SSC), caratterizzata da danno renale acuto (AKI), talora con ipertensione maligna. Il trattamento con ACE-inibitori (ACEi) ha migliorato drammaticamente la sopravvivenza del paziente e del rene, anche in casi tanto severi da richiedere dialisi (HD). Un beneficio non è ancora stato chiaramente dimostrato per altri farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina (RAS).

Casistica e Metodi

Un uomo di 25 anni ha presentato improvvisamente ipertensione arteriosa severa (240/120 mmHg al ricovero) con encefalopatia, complicata da AKI severa, tanto da richiedere HD. Egli era in terapia steroidea da 7 mesi per polmonite criptogenetica organizzata.  L’insufficienza renale acuta rapidamente progressiva, con modeste proteinuria (490 mg/24h) e albuminuria (75 mg/24h) e assenza di anomalie al sedimento urinario, ha indotto a indagare cause di ipertensione maligna: sono risultati positivi ANA 1:320 con pattern nucleolare, anti-Ro52, anti-PM/Scl75 e anti-PM/Scl100. E’ stata eseguita biopsia renale che ha mostrato un quadro tipico di scleroderma kidney, sostanziando la diagnosi di SSC.

Risultati

E’ stata prontamente avviata terapia con captopril sino a 150 mg/die, ottenendo un drammatico miglioramento dell’ipertensione. Il trattamento è stato forzatamente sospeso per agranulocitosi dopo circa 20 giorni; poiché RAS riveste un ruolo centrale nella patogenesi della CRS, abbiamo ipotizzato che altri inibitori potessero fornire analogo beneficio. Sono stati pertanto iniziati aliskiren e olmesartan, ottenendo ottimo controllo dell’ipertensione e lento miglioramento della funzione renale, sino allo svezzamento dalla HD dopo circa 40 giorni. Infine, a seguito di reazione allergica cutanea, i due farmaci sono stati sostituiti da mono-terapia con irbesartan 300 mg/die. A circa 2 anni dall’evento acuto, il paziente è libero da HD, con eGFR di 48 ml/min per 1,73 mq. 

Conclusioni

ARBs e aliskiren potrebbero rappresentare alternative efficaci nella gestione della CRS nella intolleranza agli ACEi.

Mangione F.(1), Albrizio P.(1), Manini A.(1), Muciaccia S.(1), Sepe V.(1), Marchi A.(1), Serpieri N.(1), Codullo V.(2), Dal Canton. A.(1)
((1)S.C. Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia; (2)S.C. Reumatologia, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia)
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