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Insufficienza renale acuta

INSUFFICIENZA RENALE ACUTA IN PAZIENTE TRATTATO CON ZONISAMIDE

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Razionale

I pazienti con disturbi neurologici vengono spesso sottoposti ad associazioni di più farmaci anticonvulsivanti, molti dei quali sono ad escrezione renale. In letteratura sono descritti pochi casi di insufficienza renale acuta (IRA) da farmaci anticonvulsivanti. Tra i casi descritti: il primo nel 1990 IRA e rabdomiolisi dopo assunzione di valproato di sodio; 2001 nefrite interstiziale acuta in paziente in duplice terapia, valproato di sodio più carbamazepina; 2004 alterazioni cutanee e nefropatia tubulo interstiziale che ha necessitato di trattamento dialitico in un paziente che utilizzava carbamazepina; 2006 nefrite interstiziale recidivata su rene trapiantato in paziente in terapia con valproato di sodio; 2013 insufficienza multiorganica con trombocitopenia e pancreatite (quest’ultima ha un incidenza di 1:40.000 nei pazienti che assumono valproato di sodio). Per zonisamide sono stati riportati 2 casi di insufficienza renale, il primo nel 2009  e l’ultimo più recente nel 2015, entrambi hanno richiesto il trattamento emodialitico.

Casistica e Metodi

Noi riportiamo il caso di un maschio di 42 anni con lieve ritardo mentale, disturbi del comportamento e crisi epilettiche in multiterapia con valproato di sodio, carbamazepina, clonazepam, quetiapina e nell’ultimo mese zonisamide con successiva comparsa di nausea e vomito. Giunge alla nostra osservazione per il riscontro di insufficienza renale acuta (sCr 7,6 mg/dl), iperamilasemia (1350 U/L), trombocitopenia e proteinuria 4,3 g/24 ore. All’ecografia i reni apparivano di volume aumentato; veniva eseguita biopsia renale che evidenziava un quadro di necrosi tubulare acuta. È stata sospesa terapia con zonisamide e carbamazepina, ridotto il valproato di sodio ed avviato trattamento emodialitico, che pratica tutt’oggi.

Risultati

Conclusioni

Lo zonisamide è un farmaco di nuova generazione indicato come terapia aggiuntiva nel trattamento di pazienti adulti con crisi epilettiche parziali, con o senza generalizzazione secondaria. La dose iniziale dovrebbe essere aumentata gradualmente per evitare eventi avversi, quali insufficienza renale acuta, iperamilasemia e trombocitopenia

Puliatti D.(1), Seminara G.(1), Rastelli S.(1), Marcantoni C.(1), Infantone L.(1), Morale W.(1), Matalone M.(1), Emmanuele C.(2), Di Landro D.(1)
((1)Nefrologia, Osp. Cannizzaro, Catania; (2)Anatomia Patologica, Osp. Cannizzaro, Catania)
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