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Insufficienza renale acuta

Plasma exchange come trattamento di scelta nell'infezione da leptospirosi complicata da insufficienza epato-renale acuta

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Razionale

La leptospirosi è una zoonosi secondaria all'infezione da spirochete del genere leptospire. Una forma severa di leptospirosi è rappresentata dalla Sindrome di Weil caratterizzata dalla presenza di ittero, insufficienza renale e diatesi emorragica. A livello renale sono presenti un danno tubulare acuto con nefrite interstiziale, edema e infiltrato cellulare, che si manifestano tipicamente con un'insufficienza renale acuta non oligurica e ipopotassiemica. Il meccanismo fisiopatogenetico non è ben definito, ma contribuiscono sia la tossicità diretta batterica, sia i mediatori proinfiammatori liberati dalle cellule epiteliali tubulari, sia, probabilmente, lo sviluppo di immunocomplessi.

Casistica e Metodi

Paziente lettone quarantenne, senza fissa dimora: si presenta itterico, con instabilità emodinamica, PA 85/40 mmHg; oliguria verosimilmente da deplezione ed urine ipercromiche, marsalate. Gli esami ematochimici mostravano insufficienza epato-renale acuta (creatininemia 6.94 mg/dl, colinesterasi 1557 U/L), iperbilirubinemia prevalentemente diretta (16.17 mg/dl), iperlipasemia (598 U/L), PCR elevata (115 mg/L), CPK 2221 U/L, ALT 84 U/L.

L'ipotesi di leptospirosi veniva confermata dalla positività anticorpale (anticorpi anti-leptospira IgM 73). E' stata iniziata terapia antibiotica con piperacillina/tazobactam e trattamento con plasmaexchange (PEX).

 

Risultati

Sono state eseguite quattro procedure di PEX, ben tollerate, senza effetti collaterali. Dopo il ciclo di PEX si riducevano i valori di bilirubina totale del 30% per ogni seduta (da >61 a 3.5 mg/dl) e delle CPK e miglioravano gli indici di funzionalità renale. Il miglioramento proseguiva spontaneamente nei giorni successivi fino a normalizzazione di tutti i parametri.

Conclusioni

Nell'insufficienza epato-renale secondaria a leptospirosi, PEX si è dimostrato essere trattamento di supporto di primaria importanza, anche se il meccanismo d'azione non è stato ancora ben definito.

Il trattamento dell'iperbilirubinemia di per sè ha effetti benefici perchè riduce l'insulto tossico alle cellule tubulari renali ed epatiche. Ma molto probabilmente gli effetti positivi di PEX sono dovuti anche alla rimozione diretta delle endotossine, dei prodotti catabolici, dei mediatori dell'infiammazione e alla sua azione immunomodulante.

Sorrentino F.(1), Rigotti A.(1), Badiali F.(1), Boccadoro R.(1), Bini S.(1), Grimaldi D.(1), Maldini L.(1), Moschella M.(1), Mussoni M.(2)
((1)U.O. Nefrologia e Dialisi Rimini - AUSL Romagna; (2)U.O. SIMT Rimini - AUSL Romagna)
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