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Dialisi Peritoneale

Grave acidosi lattica da linezolid in paziente in dialisi peritoneale: l'importanza del controllo dei lattati e quando possibile l'aggiustamento della dose sulla base del livello ematico del farmaco

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Razionale

Linezolid può essere indicato nel trattamento della peritonite in dialisi peritoneale. La scheda tecnica non prevede una riduzione della dose anche per grave insufficienza renale, non fornisce indicazioni sulla dialisi peritoneale e in letteratura non sono segnalati in questi pazienti evidenti effetti collaterali.

Casistica e Metodi

Segnaliamo due casi di acidosi lattica in corso di trattamento con linezolid per peritonite in dialisi peritoneale: il primo di grado severo con exitus e il secondo prontamente riconosciuto e risolto con la sospensione anticipata del farmaco. Sono stati eseguiti dosaggi ematici del farmaco.

Risultati

A.C. F 57 anni. Viene trattata con linezolid (600 mg per 2 per os per 20 giorni) per peritonite da Stafilo epidermidis multiresistente. In 20a giornata sviluppa anemia, piastrinopenia e aumento dei lattati. Sospende gli antibiotici ma 2-3 giorni dopo si osserva un quadro clinico di acidosi lattica severa con necessità di trasferimento urgente in UTI dove viene eseguita CVVHDF nonostante la quale la pz va incontro a exitus. Il livello ematico del linezolid viene stimato alla sospensione del farmaco di circa 40 mg/l (range terapeutico 2-10 mg/l).

C.M. F 87 anni. Viene trattata con linezolid (600 mg per 2 per os per 15 gg) per peritonite da enterococcus faecalis in pregressa reazione allergica alla vancocina. In 15a giornata si osserva aumento dei lattati e iniziale riduzione delle piastrine, il livello ematico del linezolid risulta 31,4 mg/l; viene sospeso il farmaco con riduzione dei lattati e risoluzione della peritonite.

Conclusioni

L'acidosi lattica è una complicanza rara ma talora severa e mortale in corso di terapia con linezolid.  Riteniamo importante controllare i livelli di lattato in corso di terapia soprattutto in questa categoria di pazienti e quando possibile sulla base del livello ematico del farmaco adeguare la posologia per limitare gli effetti tossici meno gravi quali piastrinopenia e evitare l'insorgenza della più grave acidosi lattica.

Cravero R.(1), Agostini B.(1), Maroni S.(1), Bruschetta E.(1), Karvela E.(1), Gervasoni C.(2), Cattaneo D.(3), Bergia R.(1)
((1)SC Nefrologia e Dialisi - Ospedale Biella; (2)Dipartimento malattie infettive - Ospedale Luigi Sacco Milano; (3)Farmacologia Clinica - Ospedale Luigi Sacco Milano)
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