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Dialisi Peritoneale

UN SORPRENDENTE RECUPERO DELLA FUNZIONE CARDIACA, EPATICA E RENALE GRAZIE ALL’UTILIZZO DELLA DIALISI PERITONEALE (CASE REPORT)

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Razionale

Signor C.G. di 73 anni. Anamnesticamente:

  • 1991 pacemaker (PM) per BAV completo
  • 2006 sostituzione PM complicata da infezione della tasca; rimozione e nuovo impianto di PM
  • 2008 ricovero per endocardite; completa rimozione PM e plicatura della valvola tricuspide; nuovo PM in sede addominale
  • 2011 scompenso cardiaco in quadro di insufficienza tricuspidalica severa, ascite, insufficienza renale (creatinina 2,4 mg/dL). Diagnosi di cirrosi cardiogena secondaria all’insufficienza tricuspidalica severa.
  • Luglio 2012: intervento cardiochirurgico di sostituzione della valvola tricuspide con protesi biologica, complicato dopo qualche settimana da insorgenza di scompenso cardiaco, edema polmonare ed anuria; trasferito in Rianimazione inizia terapia con amine e CVVHDF.

Casistica e Metodi

Il paziente viene trasferito nel nostro Reparto dove prosegue l’emodialisi fino alla ripresa della diuresi e stabilizzazione della funzione renale (creat. 3 mg/dL).

Due mesi dopo la dimissione il paziente viene nuovamente ricoverato in Nefrologia per peggioramento dell’insufficienza renale, oligo-anuria, versamento ascitico. Viene tentata terapia medica con scarso esito. Vista l’irreversibilità del quadro renale, dopo la scelta della metodica, viene posizionato il catetere peritoneale con drenaggio del liquido ascitico (2000 cc). Successiva ripresa della diuresi e miglioramento degli indici di funzionalità renale (creatinina 2 mg/dL).

Febbraio 2013, dimissione con dieta ipoproteica e l’indicazione ad effettuare un monoscambio CAPD notturno con sacca 1.36%.

Risultati

Rivalutazione cardiologica: miglioramento della classe funzionale NYHA (da 3° a 1°/2° stadio).

Successiva riduzione dei giorni di dialisi, fino a singolo lavaggio settimanale.

Settembre 2014, rimozione del catetere peritoneale.

 

Oggi funzione renale stabile (creat. 2,1 mg/dL); la valutazione cardiologica evidenzia il persistere del miglioramento della classe funzionale. Non recidiva di ascite.

 

Conclusioni

La dialisi peritoneale, oltre che nel trattamento dell’insufficienza renale, è indicata, per il controllo dei volumi, nei pazienti affetti da scompenso cardiaco e da insufficienza epatica con ascite refrattaria. Il paziente qui descritto ha beneficiato di tale trattamento sia a livello cardiaco, che epatico che renale.

Laudon A., Zarantonello D., De Gaetano A., Brunori G.
(Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi, Ospedale Santa Chiara di Trento)
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