Login




Emodialisi

MICROCONTAMINAZIONE BATTERICA NEI FLUIDI DI DIALISI: ESISTE E SI PUO’ MIGLIORARE

Questo Abstract è stato accettato come Comunicazione.

Razionale

La purezza microbiologica dell’acqua è fondamentale per la sicurezza del trattamento dialitico. Fra i possibili contaminanti microbiologici vanno annoverati, oltre a batteri intatti ed endotossine, anche frammenti di DNA batterico. Questi ultimi, per le loro dimensioni, possono però oltrepassare gli ultrafiltri presenti nelle macchine e sfuggire alle comuni analisi colturali. Ultrafiltri con capacità di trattenimento anche di queste particelle sarebbero quindi auspicabili.

Casistica e Metodi

Abbiamo voluto valutare se un nuovo ultrafiltro con caratteristiche strutturali particolari (cutoff 15 kDa, pori 0.005 mm; DSU, Nephros Inc, River Edge, NJ), può migliorare la qualità microbiologica dell’acqua. Abbiamo applicato il filtro per 3 mesi (fase Studio, S) a tutte le postazioni dialitiche del nostro Centro (n=34). Al baseline, durante S, e durante i 3 mesi successivi senza filtro (fase di controllo, C), oltre agli esami colturali convenzionali (ARPA, Bologna), abbiamo eseguito ogni mese la ricerca di frammenti di DNA batterico sul dialisato e sul plasma dei pazienti (estrazione di DNA batterico e 23S rDNA Real Time PCR).

Risultati

I test colturali convenzionali sono risultati negativi in tutte le fasi. Il bagno dialisi è risultato invece positivo per DNA batterico in 8/34 campioni al baseline (219 copie genomiche/reazione). Al terzo mese di S nessun campione di bagno è risultato positivo (0.029 copie genomiche/reazione; p=0.04, test del segno per dati appaiati). Nel periodo C i test sono risultati nuovamente positivi. Sul plasma si rilevava un comportamento simile, con riduzione sia del numero di campioni postivi che del numero di copie genomiche di DNA batterico durante S.

Conclusioni

La presenza di frammenti di DNA batterico nel bagno dialisi è possibile e non rilevabile con le comuni ricerche microbiologiche. L’ultrafiltro in esame è risultato efficace nel migliorare la qualità dell’acqua. Il suo utilizzo regolare potrebbe ridurre lo stato microinfiammatorio nei pazienti in emodialisi cronica.

Mancini E.(1), Tartaglione A.(2), Mambelli E.(1), Gaibani P.(2), Boneschi A.(1), Longo R.(1), Landini MP.(2), Santoro A.(1)
(1) Nefrologia, Dialisi, Ipertensione, Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico S.Orsola-Malpighi, Bologna; 2) CRREM, MIcrobiologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico S.Orsola-Malpighi, Bologna)
Non sono presenti commenti
Figure
Realizzazione: TESISQUARE®

Per assistenza scrivere al Supporto Tecnico