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Emodialisi

Utilizzo di filtri di poli-metil-metacrilato per la rimozione extracorporea di catene leggere nell'insufficienza renale acuta secondaria a mieloma multiplo: casistica monocentrica.

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Razionale

Il danno renale acuto (AKI) complica frequentemente l’esordio e il decorso del mieloma multiplo (MM). L’incidenza di cast nephropathy [nefrite interstiziale secondaria alla precipitazione endotubulare di catene leggere libere (FLC)] è direttamente proporzionale ai livelli sierici delle LC. Strategie combinate di chemioterapia e rimozione meccanica delle FLC rappresentano oggi lo standard-of-care di queste condizioni. L’uso di filtri ad alto cut-off (HCO) è gravato da costi economici notevoli; un’alternativa valida è rappresentata da membrane a elevato adsorbimento come il poli-metilmetacrilato (PMMA).

Casistica e Metodi

Casistica monocentrica di 5 pazienti con AKI severo in MM (3 esordi, 2 recidive). Tutti i pazienti hanno ricevuto chemioterapia secondo opinione specialistica, associata a PMMA-HD: filtro Filtryzer BK-21F 2,1 mq (Estor) durata 4 ore/seduta con sostituzione dializzatore a 2 ore (per saturazione della capacità adsorbente); Qd 500 ml/min; 3 sedute/settimana; reni artificiali Fresenius 5008. Le caratteristiche della popolazione sono riportate nella fig. 1A.

Risultati

I risultati sono sintetizzati nella figura 1B.  PMMA-HD ha consentito una rimozione media di FLC = 25,8%/seduta (range 1-54), non correlata alla concentrazione basale di FLC. In tutti i pazienti è stato evidenziato un rebound post-HD di FLC sieriche, ridotto nei pazienti che hanno ottenuto remissione ematologica. Tre pazienti (2 recidive, 1 esordio) sono morti per cause correlate al MM; due pazienti hanno ottenuto remissione parziale del MM e dell’AKI. 

Conclusioni

PMMA-HD è efficace nel rimuovere FLC circolanti nel MM, con impegno economico e organizzativo inferiore a quanto richiesto dall’uso di filtri HCO e compatibile con un impiego su larga scala. Il rebound post-HD consegue probabilmente sia al refilling dallo spazio extravascolare sia alla sintesi di nuove FLC. La risposta alla chemioterapia antineoplastica rappresenta il fattore di maggiore impatto sulla prognosi dell’AKI nel MM. Un rapporto causale tra PMMA-HD, prognosi renale ed ematologica non può essere derivato ma la questione è meritevole di ulteriori accertamenti.

Mangione F., Sileno G., Albrizio P., Muciaccia S., Manini A., Marchi G., Scaramuzzi L., Fasoli G., Marchi A., Serpieri N., Dal Canton A.
(S.C. Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia)
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