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Emodialisi

Studio osservazionale prospettico sul rapporto tra volume di plasma trattato con CPFA e clearance della procalcitonina nella prognosi dello shock settico.

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Razionale

La CPFA è una metodica emodepurativa associata a plasmafiltrazione che si basa sulla rimozione aspecifica di mediatori  del’infiammazione acuta grazie all’impiego di una cartuccia contenente una resina adsorbente. Viene impiegata come terapia della sepsi e nell’insufficienza multi-organo da shock settico.

Casistica e Metodi

Presentiamo uno studio monocentrico prospettico osservazionale, che valuta se il volume di plasma trattato può influenzare l’outcome nello shock settico complicato da almeno due insufficienze d’organo e refrattario a terapia standard. Obiettivo secondario era la correlazione tra clearance della procalcitonina e l’outcome. Sono stati trattati 58 pazienti con un minimo di 3 ed un massimo di 5 sedute di CPFA. Sono state valutate le differenze negli esiti, confrontando  le variazioni di pressione arteriosa media, della dose di Noradrenalina e di procalcitonina a fine trattamento, in chi ha superato lo shock settico e nei deceduti, studiando il grado di correlazione tra le variabili indipendenti, dose di plasma trattato, clearance della procalcitonina e la variabile dipendente esito.

Risultati

Non sono state trovate differenze significative in termini di età, punteggio SAPS (Simplified Acute Physiology Score) e pressione arteriosa media pretrattamento, tra sopravvissuti e deceduti. Nel 78% dei pazienti si è assistito a risoluzione dello shock settico, con miglioramento dei parametri vitali, del punteggio SOFA (Sequential Organ Failure Assessment) e contestuale clearance significativa della procalcitonina (p<0.0001). I volumi di plasma trattati erano maggiori nei pazienti sopravvissuti. Non abbiamo invece riscontrato differenze significative di tutti i suddetti parametri nei pazienti deceduti.

Conclusioni

Possiamo concludere affermando che la clearance della procalcitonina a fine trattamento si è rivelata una variabile predittiva di guarigione. I volumi di plasma trattato hanno influito significativamente sull’outcome, identificando una dose soglia di efficacia per la CPFA (0,18 L/kg per seduta) e la possibilità di individuare precocemente quei pazienti per i quali è sufficiente programmare tre o quattro sedute di trattamento anziché cinque.

Bonincontro ML.(1), Gerini U.(1), Carraro M.(1), Bianco F.(1), Leonardi S.(1), Galli G.(1), Ianche M.(1), Grignietti M.(1), Artero M.(1), Di Maso V.(1), Buttazzoni M.(1), Pian M.(1), Savi U.(1), Bedina E.(1), Filippi I.(1), Celik L.(1), Lorenzon E.(1), Arbo P.(1), Agbedjro(1), Negro V.(2), Tomasini A.(2), Berlot G.(2), Boscutti G.(1)
((1)S.C. Nefrologia e Dialisi Azienda Ospedaliero Universitaria “Ospedali Riuniti” di Trieste; (2)S.C.ARTA Azienda Ospedaliero Universitaria “Ospedali Riuniti” di Trieste)
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