Login




Emodialisi

Verso una dialisi "ecologica": plastiche e sostanze a contatto con il sangue.

Questo Abstract è stato accettato come Poster. Clicca qui per visualizzare

Razionale

In un mondo sempre più inquinato dai prodotti della tecnologia, l'attenzione globale alla dialisi dal punto di vista "ecologico" richiede analisi che vanno dallo smaltimento dei rifiuti a quello dei materiali in tracce, che entrano a contatto con il sangue dei pazienti ed il cui ruolo, sin'ora, è stato offuscato dalla ricerca della "biocompatibilità".

Scopo del lavoro è stato un'analisi preliminare, dalle banche dati biomediche ed online.del tipo di materiali con i quali entra in contatto il sangue dei pazienti, andando a analizzare la presenza di contaminanti.

Casistica e Metodi

Analisi dei materiali che entrano in contatto con il sangue (fonte ultima di rifiuti "contaminati", secondo la normativa della Comunità Europea), impiegati in una seduta dialitica, considerando i differenti "disposables" impiegati presso il Centro (Fresenius, Bellco, Nxstage, Nikkiso). Ricerca bibliografica su Medline e web.

Risultati

In dialisi, uno dei materiali più impiegati è il Polyvynil Chloride (PVC), per la sua duttilità e perchè può diventare più o meno flessibile mediante l'impiego di alcuni additivi, raramente segnalati. L'effetto sul paziente è poco noto. I pochi studi si sono concentrati sulle sacche di raccolta del sangue. Il principale additivo studiato è il di(2-etil hexyl)phtalato, che aumenta il rischio di diabete, disfunzione tiroidee e surrenaliche (Gayathri 2004). Un solo studio ha studiato questo aspetto in emodialisi (Pollack 1985). Il PVC non è l'unico materiale che entra a contatto con il sangue: ci sono anche polypropylene, polyethylene e polyhexahydrotriazine (tappi e raccordi), polyphenylene (alcuni filtri). In tutti la presenza di metalli o contaminanti organici è possibile, ma mai quantificata (trace elemnts). 

Conclusioni

La ricerca preliminare condotta sul web e sulle principali banche-dati biomediche identifica la presenza di microelementi o contaminanti di potenziale interesse clinico (per il paziente) ed ecologico (per l'ecosistema), ancora poco noti e non sistematicamente segnalati: occorrono analisi dettagliate per dimensionare i rischi ed identificare soluzioni "ecosostenibili". 

Martina Ferraresi, Marta Nazha, Rachele Gatti, Di Giorgio Gerardo, Federica Neve Vigotti, Simona Roggero, Irene Capizzi, Elena Mongilardi, Barbara..., Marilù...Tania....Giovanna...Maria Grazia...Tablo Mohamad, Federico Gennaro, Stefania Scognamiglio, Valentina Consiglio, Giorgina B Piccoli
(SS Nefrologia ASOU san Luigi, Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, Università di Torino)
Non sono presenti commenti
Figure
Realizzazione: TESISQUARE®

Per assistenza scrivere al Supporto Tecnico