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Emodialisi

ADEGUATEZZA DIALITICA: CONFRONTO TRA KT/V sp E KT/V eq NELLA QUANTIFICAZIONE DELLA DOSE DIALITICA E CORRELAZIONE CON PARAMETRI CLINICI E DATI DI LABORATORIO. STUDIO PROSPETTICO MONOCENTRICO.

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Razionale

Il KT/V è il principale strumento di determinazione della dose dialitica. Il più utilizzato è il KT/V single pool (sp) ma il più accurato è di fatto il KT/V equilibrato (eq), tuttavia influenzato da diversi fattori come lo stato nutrizionale del paziente.

Casistica e Metodi

In questo studio prospettico abbiamo confrontato entrambi questi indicatori con fattori clinici e di laboratorio  coinvolti nella valutazione dell’adeguatezza dialitica (tabella 1). Sono stati valutati 40 pazienti in emodialisi tri e bisettimanale (età media 63 ±12 aa) suddivisi  in base al cut-off di KT/V sp  <o> 1,2  e KT/V eq <o> 1, corretto per la clearance dell’urea su diuresi residua (in 5 pazienti). Le medie sono state confrontate con il test t-Student adeguato per la distribuzione normale delle variabili (analisi statistica con SPSS 20).

Risultati

Il 60% (24/40) dei pazienti risultava nel range di adeguatezza dialitica secondo il KT/V-eq contro il 40% (16/40) secondo il KT/V-sp. I pazienti che mostravano depurazione adeguata per KT/V-sp avevano un’età dialitica significativamente più lunga. Valori maggiori di cretininemia pre-dialisi e fosforemia erano significativamente associati con inadeguato KT/V-eq e sp. Gli indici di infiammazione, quali VES ed α2-globulina, si associavano significativamente solo con KT/V-sp. Il grado di albuminemia si associava con la dose dialitica solo mediante KT/V-eq. I restanti  parametri non si differenziavano tra i due gruppi. La funzione renale residua non modificava sensibilmente il calcolo del KT/V. 

Conclusioni

L’utilizzo del KT/V-eq rispetto al KT/V-sp ha incrementato la percentuale di pazienti di fatto con corretta dose dialitica nel nostro studio. L’associazione fra dose dialitica migliore ed età dialitica maggiore potrebbe essere secondaria ad un’ età più avanzata dei pazienti, con esigenze depurative inferiori.

Infine, poiché le due formule si associano in modo diverso ai parametri clinici e di laboratorio, emerge una differenza sostanziale nella valutazione della dose dialitica nel singolo paziente in base all’indicatore scelto.   

Giammarioli E., Palladino M., Pizzolante F., Festuccia F., Punzo G., Menè P., Fofi C.
(UOC Nefrologia e Dialisi, Azienda Ospedaliera "Sant'Andrea", Facoltà di Medicina e Psicologia, "Sapienza" Università di Roma)
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