La direttiva AIFA del Settembre 2013 impediva di fatto la somministrazione di Fe ev nei pazienti in emodialisi che effettuavano il trattamento nei CAL.
Abbiamo valutato l’impatto di tale direttiva sui parametri ematochimici, influenzati dalla somministrazione di Fe ev, nei pazienti in emodialisi, in un CDO, in cui abbiamo continuato il Fe ev, e in tre CAL, in cui non abbiamo più somministrato il Fe ev, e lo abbiamo sostituito con il Fe per os se necessario.
Abbiamo valutato le concentrazioni di emoglobina (Hb), la ferritinemia (FT), la percentuale di saturazione della transferrina (%ST), la dose mensile (DM) di Fe ev e la DM di eritropoietina (ESA), in 78 pazienti in emodialisi al CDO e in 44 pazienti in emodialisi nei CAL, nei 6 mesi precedenti e nei 6 mesi seguenti alla direttiva AIFA.
Nella Tabella sono riportati i risultati.
°p=0.001; *p<0.001; °°p=0.001; **p<0.001; ***p=0.03; °°°p=0.01; ****p=0.002; ^p=0.03
#Fe per os in 8/44 pz
Non abbiamo osservato riduzioni significative di Hb nel periodo pre- e post-direttiva AIFA nei pazienti nel CDO e nei CAL. Le scorte marziali sono rimaste sostanzialmente invariate nei pazienti in emodialisi nei CAL e soltanto in 8/44 di questi pazienti è stato necessario sostituire il Fe ev con il Fe x os.
Sorprendentemente anche la DM di ESA si è ridotta in modo significativo nei pazienti in emodialisi nei CAL (ma anche nel CDO).
Nei pazienti con adeguate scorte marziali la sospensione del Fe ev può non avere conseguenze sui livelli di Hb, sulle scorte marziali e sul consumo di ESA per almeno 6 mesi.
