Il termine di AOP definisce il coinvolgimento in senso occlusivo o aneurismatico dell’Aorta addominale e dei suoi segmenti arteriosi con esclusione dei rami coronarici. Negli emodializzati (HD) ha una prevalenza (P) del 23-45.9% ed è associata ad un aumentato rischio di morte. Sintomatologia: claudicatio (C), dolore arti inferiori (D), lesioni cutanee (LC) fino alla gangrena (G) e all’amputazione dell’arto inferiore (A).
Nel periodo Gennaio - Dicembre 2014 abbiamo valutato la P di AOP con dati clinici (C, D a riposo, LC) e strumentali (ankle brachial index , ecocolor doppler vascolare). Per ogni pz con AOP: sesso, età, anzianità dialitica (AD), BMI, assetto lipidico, metabolismo minerale, albuminemia, terapia antiaggregante (TA) o anticoagulante (TAO), uso di statine (S), comorbidità (CO), medicazioni, interventi di rivascolarizzazione (R) o di A, infezioni, gestione del D, ospedalizzazione (O), episodi ipotensivi intradialitici (EI), mortalità (M).
Su 145 HD, 43 pz (31 M,12 F), pari al 26.9%, età media 72.6 ± 8.3 anni, AD 70.8 ± 65.08 mesi, BMI 25.2 ± 4.3 Kg/m2, presentavano segni clinici e strumentali di AOP. CO: diabete mellito 37.2%, cardiopatia ischemica 41,8%, pregressa R (PTA e stenting) periferica 25.5%. R in 8 pz (18.6%) nel periodo in studio e A in 3 pz (6.9%). 18 pz (41.8%) con LC ai piedi che evolvevano in ulcerazioni e G. In 7 pz tampone cutaneo positivo. 22 pz (51.1%) sintomatici: 11 C, 11 D a riposo. M in 10 pz (23.2%), 3 dopo A. Nel 23% dei pz EI. O in 15 pz (37.5%). Uso di S (32.5%), TA (60.4%), TAO (25.5%).
L’AOP, per la sua P, per il peso clinico e per il peggioramento della qualità della vita, rappresenta una complicanza severa ed impegnativa nei pazienti HD. E’ necessario un attento e frequente monitoraggio clinico e strumentale ed un tempestivo timing di intervento vascolare.
