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Emodialisi

INFEZIONE DA EPATITE B OCCULTA NEI PAZIENTI IN DIALISI

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INTRODUZIONE

Nel mondo ci sono 400 milioni di persone con epatite cronica HBV correlata (circa il 5% della popolazione mondiale) di cui la maggior parte cittadini dell'Asia e dell’Africa. (Figura 1)

L’infezione da epatite B è un problema rilevante anche nei soggetti in emodialisi e l’esposizione al virus HBV un serio rischio per pazienti ed operatori della dialisi. I risultati degli studi DOPPS effettuati su 308 Centri Dialisi del mondo industrializzato hanno mostrato una frequenza di portatori cronici di HbsAg compresa tra 1 e 5%.

L’infezione occulta da HBV (OBI) è un'infezione da virus B in pazienti che risultano HBsAg negativi ed è diagnosticata dal riscontro di HBVDNA nel fegato o nel siero (Figura 2). La prevalenza di HBVDNA in Nord America è pari al 3,7%, in Italia è variabile dallo 0% a percentuali superiori in differenti lavori effettuati. Il rischio di acquisire epatite persiste nonostante sia stata osservata una drammatica riduzione del numero nei pazienti sottoposti a dialisi. Tale traguardo è dovuto a svariati fattori: l’uso di eritropoietina e lo screening delle unità di sangue, i controlli e la contumacia in sala dialisi, e la vaccinazione antiepatite B. Bisogna però ricordare che la risposta al vaccino anti epatite B è mediocre tra i dializzati: circa 50% di responders vs 95% tra i pazienti con funzione renale conservata.

SCOPO DEL LAVORO

Valutare la percentuale di epatiti occulte nei pazienti dializzati presso il nostro Centro e la risposta al ciclo vaccinale nei pazienti HbsAg negativi non protetti da titolo anticorpale.

MATERIALI E METODI

È stata effettuata una ricerca quadrimestrale dell’HBV-dna plasmatico nei pazienti HbsAg negativi e HbcAb positivi, non protetti da titolo anticorpale, in dialisi presso il nostro Centro dal dicembre 2013 al novembre 2014. Tale ricerca è stata effettuata con metodica real time pcr quantitativa con limite inferiore di quantificazione di 10 UI/ ml.

RISULTATI

I pazienti prevalenti sono risultati 152 (M 96 F 56, età media: 66 aa),150 HbsAg negativi e 2 HbsAg positivi. Il DNA virale è stato ricercato in 38 pazienti HbcAb positivi tra i 150 HbsAg negativi e riscontrato positivo in 2 (0.05%). Tale dato è stato confermato ai 3 controlli successivi. A fine osservazione 30 pazienti erano deceduti (19,7%). Degli 84 pazienti sottoposti a vaccinazione 43 (51,1%) sono risultati non responders.

CONCLUSIONI

La presenza dell’epatite occulta in soggetti sottoposti a emodialisi riveste una certa importanza sia per le conseguenze sul paziente stesso (rischio di sviluppo di insufficienza epatica e di riattivazione in caso di immunodepressione), sia per la possibilità di trasmissione dell’infezione ad altri pazienti. I risultati ottenuti e i rischi descritti ci hanno portato quindi a concludere che i soggetti a rischio andrebbero monitorizzati con la ricerca dell’HBV DNA. Resta in discussione l’utilità di contumaciare quelli con viremia positiva. La risposta al ciclo vaccinale è risultata mediocre e in linea con i dati della letteratura. Sono state proposte diverse metodiche per ovviare alla ridotta immunogenicità del vaccino con risultati non ancora ottimali; comunque la vaccinazione, unitamente allo screening periodico e alla contumacia dei soggetti HbsAg positivi resta fondamentale nella prevenzione della diffusione dell'epatite in sala dialisi.

release  1
pubblicata il  23 settembre 2015 
da David P, Conti N, Brustia M, Conte M, Capurro F, Ruva CE, Chiarinotti D, *Ravanini P
(SCO Nefrologia e Dialisi AOU Maggiore della Carità Novara; *Laboratorio di Biologia Molecolare-Microbiologia e Virologia AOU Maggiore della Carità Novara)
Parole chiave: emodialisi, hbv
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