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Emodialisi

USO DELL’HFR AEQUILIBRIUM COME RISPOSTA ALLA MALNUTRIZIONE DIALITICA ED ALL’IPOTENSIONE: DUE CASE REPORT

poster

Introduzione

La malnutrizione calorico-proteica (MCP) in dialisi è una delle problematiche più frequenti e di più difficile gestione, a genesi multifattoriale (anoressia, uremia, MIA Syndrome, biocompatiilità del filtro). Cano [1]

L'HFR (hemo filtrate reinfusion), grazie alla resina ad assorbimento ed alla reinfusione endogena, riduce la perdita proteica rispetto alle altre metodiche convettive. Inoltre, la possibilità di utilizzare profili del Sodio (HFR Aequilibrium) garantisce un equilibrio osmolare tra comparto vascolare ed intracellulare con riduzione degli episodi ipotensivi intradialitici. Aucella [2].

Scopo dello studio e metodi

Abbiamo eseguito uno studio osservazionale di 12 mesi in 2 pazienti malnutriti passati ad AHFR per intolleranza dialitica verso altre metodiche, allo scopo di valutare l'impatto della metodica sulla tolleranza intradialitica e sullo stato nutrizionale. Sono stati monitorati dati clinici (PA pre e post dialisi, BMI), dati dialitici (impostazione hfr + lettura Natrium) e bioumorali completi.

Paziente 1

Maschio, 62 aa, trapiantato di fegato, in HD dal 2008, affetto da malnutrizione in esiti di ictus cerebellare (BMI 15,8) con ipotensioni intra ed interdialitiche sintomatiche. Nel febbraio 2014 inizia IDPN (Intra Dialityc Parental Nutrition) e HDF on line per 9 settimane senza miglioramenti clinici. In giugno 2014 passa a AHFR mantenendo IDPN. Dopo circa 24 settimane di trattamento combinato si è assistito ad una normalizzazione pressoria, incremento ponderale del 10% del suo peso iniziale (Fig. 1) ed ad un parziale miglioramento dello stato nutrizionale.

Paziente 2

Femmina, 44 aa, trapiantata rene-pancreas, in dialisi dal 2011. Nel 2012 riscontro di TBC polmonare: inizia triplice terapia antibiotica, complicata da malnutrizione, neuropatia periferica secondaria a tossicità da etanbutolo (prontamente sospeso), comparsa di ipotensioni intra ed interdialitiche nonostante il passaggio da HD standard a metodiche miste. Nel novembre 2013 passa ad AHFR con rapida normalizzazione pressoria, miglioramento ponderale (Fig. 1), ridotto apporto di Epo e rapido miglioramento degli indici di flogosi (Fig. 2).

Conclusioni

L'AHFR potrebbe aver migliorato la stabilità emodinamica intradialitica e lo stato nutrizionale nei due pazienti trattati. L'ipotesi è che vi sia una maggiore rimozione di citochine vasoattive, un miglioramento dei profili del sodio ed una minore perdita aminoacidica.

L'esperienza da noi riportata, seppur riguardante due pazienti, fornisce dati incoraggianti sull'uso dell'AHFR come terapia dialitica efficace in soggetti affetti da MCP ed instabilità intradialitica.

release  1
pubblicata il  23 settembre 2015 
da Pertica N, Corino I, Ria P, Spatola L, Ortalda V, Rugiu C, Fabris A, Messa M*, Lupo A
(Divisione di Nefrologia e Dialisi, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona; * Divisione di Nefrologia, Azienda Ospedaliera di San Donà del Piave)
Parole chiave: adeguatezza dialitica, emodialisi, malnutrizione
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