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Emodialisi

Concordanza e discordanza tra metodiche strumentali non invasive nella stima dello stato di idratazione in emodialisi

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RAZIONALE

La corretta stima dello stato di idratazione risiede nel peso dell’espansione cronica di volume nello sviluppo di complicanze cardiovascolari, nel paziente emodializzato (Agarwal R., 2011 [1] (full text)). La valutazione clinica del “peso secco” non riflette la “distrettualizzazione” dei fluidi, con effetti potenzialmente fatali, quando non obiettivamente rilevabile.La letteratura degli ultimi dieci anni ha sottolineato l’associazione del guadagno ponderale interdialitico con l’incremento di mortalità cardiovascolare, soprattutto nell’intervallo interdialitico “lungo” (Fagugli RM.,2003 [2] (full text), Wizemann V., 2009 [3] (full text), Zoccali C., 2013 [4] (full text)), in termini di eventi acuti e ospedalizzazione del paziente (Foley RN, 2011 [5] (full text)). Questo impone l’integrazione di metodiche strumentali non invasive e applicabili al letto del malato. L’obiettivo dello studio è stato valutare la concordanza e la discordanza tra tre metodiche in particolare, quali la bioimpedenziometria (BIVA), la ricerca delle linee B polmonari mediante ecografia, e la valutazione ecografica della vena cava inferiore (VCI).

CASISTICA E METODI

Sono stati osservati 51 pazienti (Figura 4) in emodialisi trisettimanale presso il Centro Emodialisi dell’Ospedale di Perugia, a fine seduta dialitica settimanale (FS) e ad inizio seduta dialitica della settimana successiva (IS), mediante BIVA, ecografia polmonare per la ricerca di comete polmonari ed ecografia della vena cava inferiore (VCI). Per la BIVA è stato utilizzato strumento Akern Bia 101® (Figura 1), mentre per l’ecografia strumento LogiQ, G&E Healthcare ® con sonda lineare 7.5MHz per la ricerca delle B-lines (Figure 2-3), e sonda convex 3,5 mHz per la misurazione dei diametri e collassabilità della VCI. Sono stati considerati “iperidratati” per la BIVA pazienti al di sotto dell’ellissi di tolleranza del 50%, per l’ecografia polmonare pazienti con comete polmonari >15, per l’ecografia della VCI pazienti con diametro max espiratorio >11,5 mm/m2 (Basso F., 2013 [6] (full text)) Venivano esclusi pazienti con peggioramento recente dello stadio NYHA, fibrosi interstiziale. L’analisi dei dati è stata effettuata mediante il software SAS 9.4. Sono stati utilizzati per il calcolo della concordanza (agreement) il coefficiente di concordanza di Gwet (AC1), ed i test di Maxwell e McNemar per il calcolo della discordanza (disagreement).

RISULTATI

Il maggior agreement globale per le 3 metodiche e per le metodiche appaiate (Figure 5-6) è stato osservato nell’identificare i pazienti normoidratati a FS; scarsa è, invece, la concordanza nell’identificare i pazienti iperidratati ad entrambi i timepoints. Vi è disagreement globale e asimmetrico tra BIVA e valutazione della VCI, cosi come tra BIVA ed ecotorace ad IS. Non vi è discordanza tra la valutazione ecografica polmonare e della VCI (Figura 7).

CONCLUSIONI

La BIVA, riproducibile e scarsamente operatore-dipendente, potrebbe essere utilizzata come esame di primo livello nella stima dello stato di idratazione, integrando, qualora evidenziasse uno stato di iperidratazione, la valutazione di VCI e comete polmonari per escludere una concomitante congestione cardio-polmonare.

release  1
pubblicata il  23 settembre 2015 
da Sara Battistoni*, Giuseppe Quintaliani*, Elisa Ricci*, Gioia Fiorucci*, Gianpaolo Reboldi **
(*S.C. Nefrologia e Dialisi, Azienda Ospedaliera di Perugia **Medicina Interna Scienze Endocrine e Metaboliche, Azienda Ospedaliera di Perugia)
Parole chiave: analisi composizione corporea, dialisi, emodialisi, iperidratazione, peso interdialitico
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