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Trapianto renale

TRATTAMENTO RESCUE CON FOTOCHEMIOAFERESI: UN CASO DI RECIDIVA DI GLOMERULONEFRITE MEMBRANOSA DOPO TRAPIANTO RENALE

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Razionale

La glomerulonefrite membranosa (GNM) recidiva nel 7-42% dei trapianti, e si associa a ridotta sopravvivenza del graft; nella patogenesi è coinvolto un alterato assetto T e B linfocitario. 

Casistica e Metodi

Presentiamo il caso di una donna (36a), affetta da GNM trattata senza beneficio con steroidi e ciclofosfamide, che riceve un primo trapianto di rene con fallimento per recidiva della GNM. Dopo 60 giorni dal secondo trapianto comparsa di proteinuria (PTU) nefrosica (10 gr), GFR 100 ml/min, edemi refrattari alla terapia diuretica. La biopsia mostra recidiva di GNM, negativa la ricerca di anticorpi anti recettore-fosfolipasiA2. La terapia immunosoppressiva era: ciclosporina, steroide, micofenolato mofetile. Si intraprende trattamento con Rituximab (2 gr) senza  beneficio, complicato da grave insufficienza respiratoria acuta da H1N1. Per il progressivo peggioramento della  funzione renale (GFR  30 ml/min), persistenza della PTU nefrosica (6 gr), a due anni dal trapianto si ripete biopsia che conferma GNM. Come terapia rescue viene intrapresa la fotochemioaferesi (FEC), che è una terapia cellulare indicata nel trattamento di GVHD e malattie autoimmuni (sedute trisettimanali per il primo mese e successivamente 2 sedute al mese). 

Risultati

Dopo il primo mese si assiste a riduzione progressiva e significativa della PTU, funzione renale stabile, assenza di edemi. Si riduce progressivamente lo steroide a 4 mg/die. Attualmente la paziente prosegue FEC mensili. Non si sono osservati effetti collaterali in corso di FEC. Lo studio delle sottopopolazioni linfocitarie prima e dopo trattamento ha mostrato un aumento del rapporto CD4/CD8. La FEC riassetta il sistema immunitario e induce tolleranza mediante shift Th1/Th2 e normalizzazione di CD4/CD8.  

TIMING-FEC GFR PTU CD4/CD8
BASALE 30 6 0.19
1 MESE 31 1.4 0.4
6 MESI 24 0.8 0.5
18 MESI 29 0.3 0.6

Conclusioni

Ulteriori studi sono necessari per comprendere i meccanismi alla base della FEC e confermare i suoi effetti.

Corradetti V.(1), Perotti C.(2), Del Fanti C.(2), Viarengo G.(2), Valsania T.(1), Pattonieri E.(1), Gregorini M.(1), Rocca C.(1), Esposito P.(1), Dal Canton A.(1), Rampino T.(1)
((1)SC Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Università di Pavia; (2)SIMT Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Università di Pavia)
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