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Trapianto renale

Il ruolo della biopsia renale nella diagnostica della disfunzione acuta del graft in corso di sindrome da anticorpi anti fosfolipidi

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Razionale

La sindrome da anticorpi anti fosfolipidi (APS) rappresenta un fattore di rischio di disfunzione acuta del graft, correlata alla trombosi micro e macrovascolare del rene trapiantato. La biopsia renale risulta determinante per la diagnosi differenziale fra rigetto acuto vs microangiopatia trombotica.

Casistica e Metodi

Donna di 43 anni con diagnosi di APS dall' età di 18 anni, complicato da ischemia cerebrali, epilessia ed insufficienza renale in trattamento dialitico peritoneale. A motivo dell' esaurimento degli accessi vascolari veniva inserita nel Programma Nazionale di Trapianto Renale Urgente e, successivamente, sottoposto a trapianto renale da donatore cadavere presso il nostro Centro. Veniva avviato schema immunosoppressivo di induzione con basiliximab e terapia di mantenimento con metilprednisolone, tacrolimus e acido micofenolico.

Risultati

Il decorso post-operatorio era caratterizzato da anuria, nonostante la presenza di flusso intrarenale ai controlli eco-color-doppler. La paziente veniva mantenuta in trattamento emodialitico e terapia eparinica con fattore anti-X >0,6. Per la mancata ripresa funzionale del graft, si rendeva necessaria l’ esecuzione di biopsia renale, che veniva procrastinata per lo sviluppo di piastrinopenia. Veniva quindi ridotto il dosaggio dell’ acido micofenolico ed esclusa presenza di anticorpi anti-piastrine eparino-indotti. In XIV° giornata, dopo risalita della conta piastrinica, si procedeva ad esecuzione di biopsia renale, veniva inoltre confermata la positività di anticorpi anti-fosfolipidi. La biopsia, escludeva la presenza di rigetto acuto, mostrando un quadro compatibile con trombosi arteriolare multipla con infarti corticali, confermando il sospetto di ripresa della malattia di base. Nei giorni successivi il quadro è stato complicato da encefalopatia ipertensiva trattata con fenoldopam, anemia emolitica per cui veniva sottoposta a plasmaferesi, e necrosi della ferita chirurgica. In XXXII° giornata si procedeva ad espianto del graft

Conclusioni

Il caso clinico conferma la complessità nell' approccio clinico-diagnostico del paziente affetto da APS sottoposto a trapianto renale: la biopsia renale rappresenta il gold-standard nella diagnosi differenziale della disfunzione acuta del graft

Ricci E.(1), Battistoni S.(1), Fiorucci G.(1), Brugnano R.(1), Covarelli C.(2), Del Sordo R.(2), Gaburri M.(1), Gubbiotti G.(1), Sidoni A.(2)
((1)S.C. Nefrologia Dialisi e Trapianto Azienda Ospedaliera di Perugia; (2)Anatomia Patologica Università di Perugia)
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