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Trapianto renale

Belatacept nel trapianto di rene, esperienza di un centro italiano

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Razionale

L'efficacia del belatacept è paragonabile a quella della ciclosporina A (CsA) nella sopravvivenza dell'organo trapiantato e del paziente, mentre è superiore alla CsA nel garantire un migliore profilo cardiovascolare . Il belatacept comporta però un numero maggiore di patologie linfoproliferative post trapianto ( PTLD).

Riportiamo la nostra esperienza riguardante il follow-up di 4 pazienti trattati per 7 anni con belatacept. 

Casistica e Metodi

Abbiamo arruolato 6 pazienti: 4 sono stati randomizzati a Belatacept e 2 pazienti a CsA. Tutti i pazienti hanno ricevuto come induzione basiliximab, cortisone e micofenolato mofetile ( MMF) come mantenimento. Un paziente ha interrotto l'assunzione di MMF per intolleranza gastrica, iniziando azatioprina ( AZA).

Il belatacept ( 10 mg/kg) è stato somministrato ogni giorno fino al 5° giorno post trapianto, poi ogni 15 giorni fino a 3 mesi con lo stesso dosaggio, quindi ogni 4 settimane al dosaggio di 5 mg/kg. 

 

Risultati

La funzionalità renale si è mantenuta stabile ( tabella 1). 

Solo 1 paziente ha presentato un rigetto acuto, in 3° giornata post operatoria, che è però regredito dopo somministrazione di metilprednisolone ( 5 boli da 500 mg ev).

Nessun paziente ha avuto reazioni avverse durante l'infusione di belatacept.

Nessun paziente ha sviluppato PTLD. In un paziente si è manifestato  un adenocarcinoma prostatico; in 1 paziente HBcAB positivo vi è stata una riattivazione dell'epatite B; ad 1 paziente è stata diagnostica una vasculite retinica; 1 paziente ha presentato infezioni delle vie urinarie. 

Abbiamo osservato un migliore profilo lipidico nei pazienti trattai con belatacept. Il controllo pressorio è sovrapponibile nei 2 gruppi ( tabella 1)

Conclusioni

Nella nostra esperienza, il belatacept conferma la sua efficacia nel preservare la funzionalità del rene trapiantato. Gli effetti collaterali sono simili a quelli attesi in corso di terapia immunosoppressiva tradizionale. 

Sghirlanzoni M.(1), Comino A.(1), Menegotto A.(1), Querques L.(1), Colussi G.(1)
(Nefrologia, Ospedale Cà Granda Niguarda, Milano)
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