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Trapianto renale

Elastosonografia: possibile alternativa alla biopsia nel trapianto di rene ?

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Razionale

Attualmente la biopsia è considerata il gold standard per la valutazione del rene trapiantato e per l’individuazione delle alterazioni parenchimali. E’ tuttavia una procedura invasiva e non priva di complicanze. L’elastosonografia è una metodica ecografica che valuta le caratteristiche viscoelastiche tissutali dell'organo, in particolare la rigidità (stiffness) espressa con un valore numerico (kPa).

Lo scopo dello studio è valutare la correlazione tra i valori di stiffness e il grado delle alterazioni istologiche riscontrate alla biopsia e classificate secondo lo score di Banff. E’ stata valutata inoltre la correlazione tra valori di stiffness e i valori di creatinina plasmatica, eGFR (sec. CKD-EPI) e proteinuria. Infine è stata valutata la riproducibilità e l'accuratezza diagnostica della metodica individuando un valore di cut-off di stiffness indicativo di alterazioni irreversibili del graft.

Casistica e Metodi

23 pazienti trapiantati sottoposti a biopsia, sono stati successivamente sottoposti ad elastosonografia (shearwave). Tale indagine è stata eseguita da due operatori. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi in base alla gravità delle alterazioni istologiche (gruppo 1 alterazioni assenti o lievi, 2 alterazioni moderato-severe).

Risultati

La “stiffness” media misurata da entrambi gli operatori è maggiore all’aumentare del grado di fibrosi interstiziale, sebbene il dato non raggiunga valori statisticamente significativi. Risulta invece correlare significativamente con l’aumento della matrice mesangiale cronica (p=0,009) e l’atrofia tubulare cronica (p=0,044). Non ha mostrato variazioni in relazione al valore di funzione renale o alla proteinuria.

Il test interclass correlation coefficient ha dimostrato come la metodica sia affidabile e riproducibile tra i due operatori. Infine la curva ROC ha permesso di individuare il valore di 43.9 kPa come cut-off di stiffness al di sopra del quale aumenta sensibilmente la probabilità di fibrosi medio-severa.

Conclusioni

Il nostro studio dimostra come l’elastosonografia possa essere una nuova metodica, rapida e non invasiva per la valutazione precoce delle alterazioni isto-patologiche irreversibili nel trapianto di rene.

Scrivo A.(1), Chiocchini ALC.(1), Brocchi S.(2), Sportoletti C.(2), Marchetti A.(3), Cuna V.(1), Comai G.(1), Cavallari G.(1), D’Arcangelo GL.(1), Zompatori M.(2), Serra C.(4), La Manna G.(1)
((1)U.O. di Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Dipartimento delle Insufficienze d'Organo e dei Trapianti, Policlinico S. Orsola, Bologna; (2)U.O. di Radiologia, Dipartimento di Medicina Specialistica Diagnostica e Sperimentale Policlinico S. Orsola, Bologna; (3)Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica, Università di Bologna; (4)Medicina Interna per il trattamento delle gravi insufficienze d'organo Dott.ssa Morelli, Dipartimento delle Insufficienze d'Organo e Trapianti, Policlinico Sant’Orsola, Bologna)
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