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Trapianto renale

CONCENTRAZIONI EMATICHE DI TACROLIMUS FALSAMENTE ELEVATE IN UN PAZIENTE PORTATORE DI TRAPIANTO RENALE

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Razionale

Poiché il tacrolimus ha una stretta finestra terapeutica, i livelli di valle devono essere monitorati per evitare un sottodosaggio, che potrebbe predisporre al rigetto del graft, o un sovradosaggio, che potrebbe indurre nefrotossicità, neurotossicità, microangiopatia trombotica, ipertensione e infezioni.

Casistica e Metodi

Paziente maschio di 43 anni veniva sottoposto nel  2012 a trapianto renale da donatore cadavere presso il nostro centro, previa terapia di induzione con ATG; nel post-operatorio veniva impostata terapia con metilprednisolone, tacrolimus a rilascio prolungato, everolimus e micofenolato mofetile. Le concentrazioni ematiche di tacrolimus, misurate 24h dopo la somministrazione del farmaco mediante metodo ACMIA (antibody-conjugated magnetic immunoassay), si rivelavano molto elevate in 13a giornata post-trapianto (56.2 ng/mL); nonostante la tempestiva sospensione del farmaco, le sue concentrazioni ematiche permanevano superiori a 25 ng/mL anche nel successivo follow-up.

Veniva effettuata una attenta valutazione clinica circa possibili interazioni metaboliche con farmaci (a livello del CYP3A4/5), cibo, ematocrito, creatininemia, sierologia autoimmune e infettiva, o altri fattori condizionanti un’aumentata biodisponibilità di tacrolimus.

Considerata l’incoerenza delle concentrazioni ematiche osservate con il quadro clinico, si decideva di utilizzare un metodo alternativo di dosaggio (EMIT, enzyme-multiplied immunoassay technique), che prevedeva il pre-trattamento del campione ematico per ridurre le interferenze plasmatiche dovute alla presenza di proteine e anticorpi.

Risultati

La concentrazione di tacrolimus effettuata mediante metodo EMIT, anche retrospettivamente, dava valori sempre inferiori al limite di quantificazione o nulli.

Conclusioni

L’impiego del metodo EMIT ha evidenziato insidiose e spesso misconosciute interferenze causate da anticorpi umani circolanti, inclusi anticorpi anti-immunoglobuline animali ed anticorpi eterofili presenti nel plasma e diretti contro un unico epitopo presente nel coniugato anti-tacrolimus-b-galactosidasi del metodo ACMIA, utilizzato routinariamente dal nostro laboratorio.

Qualora vengano osservate elevate concentrazioni di tacrolimus mediante metodo ACMIA non coerenti con il quadro clinico in pazienti trapiantati, esse dovrebbero essere verificate con un’altra tecnica analitica per escludere risultati falsamente elevati o falsamente positivi.

Borettaz I.(1), Martinelli C.(1), Margiotta E.(1), Romeo S.(1), Canevari M.(1), Molinaro M.(2), Libetta C.(1)
((1)U.O. Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Fondazione IRCCS Policlinico “San Matteo” e Università Degli Studi di Pavia; (2)S.S. Farmacocinetica Clinica e Sperimentale, Fondazione IRCCS Policlinico “San Matteo” )
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