Negli ultimi anni, il numero di pazienti in attesa di trapianto renale, che presentano alloanticorpi diretti contro gli antigeni HLA e non-HLA, è aumentato, costituendo una controindicazione al trapianto ed allungando, di conseguenza, la permanenza in lista di attesa. Numerose evidenze dimostrano il contributo delle cellule “T regolatorie” (Treg) nel modulare la risposta immunitaria in differenti modelli animali e nel contesto trapiantologico, tanto da ipotizzare un loro potenziale impiego come markers di tolleranza, rigetto o predittività dell'outcome del trapianto. Precedentemente abbiamo dimostrato l’azione positiva in vitro di NGAL (Neutrophil Gelatinase Associated Lipocalin), noto biomarker del danno renale, sull’espressione di HLA-G, riconosciuta molecola tollerogenica, da parte di popolazioni linfocitarie Treg, derivate da soggetti normali.In questo studio abbiamo valutato l’effetto di NGAL sull’ espressione di HLA-G e l’influenza sulle popolazioni Treg in soggetti in emodialisi ed iperimmuni.
Isolamento e caratterizzazione immunofenotipica della popolazione linfocitaria Treg a partire da cellule mononucleate da sangue periferico (PBMCs), di pazienti uremici in emodialisi ed iperimmuni.
In seguito al trattamento con dosi scalari di NGAL (80-640 ng/ml), si evidenzia un aumento dell'espressione di HLA-G (Fig.1B) nella popolazione CD4+CD25+FOXP3+nei soggetti in emodialisi non iperimmuni. Questo incremento risulta inoltre proporzionale alla percentuale dei Treg stessi nei PBMCs in studio e comparabile ai controlli sani (Fig.1A). Contrariamente, nei pazienti iperimmuni, l’espressione di HLA-G e la percentuale di Treg non aumentano al trattamento con NGAL, alle concentrazioni esaminate.
Questi risultati dimostrano un effetto immunomodulatorio di NGAL sulla popolazione linfo-monocitaria derivata da soggetti non iperimmuni, mentre tale effetto risulta inibito nei PBMCs derivati dai pazienti iperimmuni.