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Malattia renale cronica stadio 1-5 /Anemia/Metabolismo calcio-fosforo

La dieta come sistema a scelta multipla: risultati in 451 pazienti, per oltre 800 anni-paziente di osservazione.

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Razionale

La ricerca della "miglior dieta" ipoproteica assomiglia a quella della dialisi perfetta, non solo nel tema ma anche nell'inconsistenza dei risultati. Un approccio "sistemico" che prenda in considerazione l'integrazione di diversi tipi di dieta nello stesso ambito può permettere di evidenziarne meglio vantaggi e problemi.

Casistica e Metodi

Casistica: Singolo Centro, ampia offerta di diete (da 0.8 a 0.3 g/Kg/die di proteine; vegane, miste, mediterranee, supplementate in varie combinazioni). Selezione: tutti i pazienti con almeno 1 mese di follow-up in dieta. Controindicazioni alla dieta: malnutrizione, grande anziano stabile, neopasia terminale. Mortalità: stratificazioni per dieta prevalentemente usata, comorbidità, età, stadio funzionale renale. 

Risultati

Sono stati osservati 451 pazienti, per 832 anni di osservazione in dieta, 953 anni considerando ancora un anno dopo l'interruzione della dieta (dialisi, trasferimento, drop-out) per eviare un carry-over bias del trattamento dietetico. Si tratta di 278 maschi, 173 femmine, età mediana 70 anni, elevata comorbidità (Charlson >7: 54.8%); le diete più impiegate erano vegane supplementate (0.6 g/Kg/die: 43.2%, 195 pazienti), 142 pazienti (31.4%) impiegavano prodotti aproteici; 68 pazienti altri tipi di diete (15%); 46 pazienti (10.1%) hanno eseguito più tipi di dieta.

La gross mortality era 12 decessi per 100 anni-paziente in dieta, e non variava (12%) consierando anche l'anno di follow-up dopo l'interruzione, mentre era significativamente influenzata dall'età e comorbidità (età>=70 anni: 18.6%; età<70 anni:6.2%).

Globalmente, il follow-up in dieta dal primo riscontro di GFR<15 mL/min era di circa 100 anni.

Conclusioni

Se i pazienti sono liberi di scegliere tra diversi tipi di dieta ipoproteica, i risultati delle singole diete diventano quelli del sistema in toto. Questo "whole system approach" può permettere di identificare meglio l'impatto del sistema globale di cura sui costi, e definire gli "anni guadagnati" rispetto ad un avvio precoce del trattamento dialitico, a supporto di programmi personalizzati di trattamento della malattia renale cronica vanzata.

Mohammad T., Nazha M., Roggero S., Capizzi I., Neve F., Scognamiglio S., Consiglio V., Ferraresi M., Gennaro F., Avagnina P., Piccoli GB.
(SS Nefrologia, san Luigi Gonzaga, Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, Università di Torino.)
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