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Malattia renale cronica stadio 1-5 /Anemia/Metabolismo calcio-fosforo

Che esito attende i pazienti in stadio CKD 3b: stabili o progressors?

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Razionale

I pazienti con Malattia Renale Cronica (MRC) in stadio 3b possono presentare evoluzioni differenziate della loro nefropatia, che dipendono da altre caratteristiche cliniche già presenti al momento della presa in carico in ambulatori nefrologici di 3° livello. I dati del registro PIRP sono stati utilizzati per stimare le probabilità di progressione verso gli stadi più avanzati di MRC.

Casistica e Metodi

Lo studio include un'ampia coorte di pazienti con MRC entrati nel progetto PIRP dal 1.7.2004, che avevano al 30.4.2015 un follow-up di almeno 2 anni, almeno 4 visite di controllo e un VFG basale (formula CKD-EPI) compreso tra 45 e 30 ml/min/1.73m2. L'esito distingue i soggetti che all'ultima visita sono rimasti stabili (stadio 3b o inferiore) dai progressors (stadio 4 o 5). La relazione tra esito e caratteristiche basali è stata valutata con una regressione logistica multivariata, utilizzando come confondenti il VFG iniziale e la durata del follow-up.

Risultati

La popolazione comprende 1921 pazienti, di cui 55.6% stabili e 44.4% progressors. I progressors sono caratterizzati da una maggiore proporzione di femmine, di nefropatia diabetica, glomerulonefriti e malattia policistica, di pazienti proteinurici, con comorbidità cardiovascolari e Diabete, e valori inferiori di emoglobina. Hanno inoltre un tempo di follow-up superiore di 5.6 mesi a quello dei pazienti stabili e una maggiore quota di decessi e di ingressi in dialisi (62.5% vs. 37.5%). L'analisi multivariata mostra che la condizione di proteinurico, la nefropatia diabetica, il rene policistico e le comorbidità cardio-vascolari sono fattori associati alla progressione, mentre i pazienti sovrappeso o monorene chirurgico hanno maggiore probabilità di rimanere stabili.

Conclusioni

I risultati indicano che i pazienti con MRC in stadio 3b non necessariamente progrediscono verso la fase finale della MRC; i principali determinanti la progressione sono rappresentati dalla nefropatia di base e dalla coesistenza di co-morbidità, come il diabete e quelle cardiovascolari.

Dino Gibertoni (1), Marcora Mandreoli (2), Paola Rucci (1), Antonio Santoro (3) a nome del gruppo regionale Nefrologi Progetto PIRP: Sara De Amicis (4), Chiara Cantarelli (5), Mattia Corradini (6), Francesco Caruso (7), Fabio Olmeda (8), Claudio Orsi (9); Daniela C. Cannarile (3), Concetta Fantinati (2), Giorgia Russo (10), Romina Graziani (11), Veronica Sgarlato (12),Benedetta Ferri (13), Marta Flachi (14).
((1) Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, Unità Metodologica di Igiene e Biostatistica, Università di Bologna - (2) S.C. di Nefrologia e Dialisi, Ospedale S. Maria della Scaletta, Imola - (3) S.C. di Nefrologia, Dialisi ed Ipertensione, Policlinico S.Orsola-Malpighi, Bologna - (4) S.C di Nefrologia Dialisi, Ospedale G. da Saliceto, Piacenza - (5) S.C di Nefrologia e Dialisi, Ospedale Maggiore, Parma - (6) S.C di Nefrologia e Dialisi, Arcispedale S. Maria Nuova, Reggio Emilia - (7) S.C di Nefrologia e Dialisi, Ospedale Ramazzini Carpi - (8) S.C di Nefrologia e Dialisi, Ospedale Policlinico Modena - (9) S.C di Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna - (10) S.C di Nefrologia e Dialisi, Arcispedale S. Anna, Ferrara - (11) S.C di Nefrologia e Dialisi, Ospedale S. Maria delle Croci, Ravenna - (12) S.C di Nefrologia e Dialisi, Ospedale Morgagni Pierantoni, Forlì - (13) S. C di Nefrologia e Dialisi, Ospedale Bufalini, Cesena - (14) S.C di Nefrologia e Dialisi, Ospedale degli Infermi, Rimini)
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