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Malattie genetiche/Malattie rare

ALTERAZIONE DEL CITOSCHELETRO E DANNO RENALE: RUOLO DEL POLIMORFISMO DEL GENE DELL’ALFA ADDUCINA NELL’INSORGENZA E NELLA PROGRESSIONE DI INSUFFICIENZA RENALE CRONICA NELLA MALATTIA DEL RENE POLICISTICO AUTOSOMICA DOMINANTE DELL’ADULTO

Questo Abstract è stato accettato come Poster.

Razionale

La malattia autosomica dominante policistica dell’adulto (APKD) è la più comune nefropatia monogenica ed una causa importante di End Stage Renal Disease (ESRD), determinando almeno il 5% dei pazienti in dialisi. Il numero delle cisti e le loro complicazioni variano individualmente, così come l’outcome renale. L’Adducina è una proteina eterodimerica del citoscheletro costituita da una sub unità alfa ed una sub unità o beta o gamma. Nei topi e negli esseri umani, la mutazione della sub unità alfa dell’Adducina porta alla stimolazione della Na+/K+ adenosin-trifosfatasi nelle cellule dei tubuli, aumentando il riassorbimento di NA+, determinando ipertensione.

Casistica e Metodi

Abbiamo analizzato il background genetico di 117 pazienti affetti da APKD, con lo scopo di valutare l’influenza del polimorfismo del gene dell’alfa Adducina sull’outcome renale. La perdita di GFR (Glomerular Filtration Rate) è stata valutata con un follow up a frequenza semestrale. L’analisi statistica è stata effettuata secondo modello di regressione proporzionale di Cox corretta per sesso, età, pressione sanguigna, comorbilità, terapia e GFR basale.

Risultati

 I pazienti APKD portatori di almeno un allele mutato (GW e WW) presentano una significativa perdita di funzionalità renale rispetto ai soggetti wild type. Abbiamo osservato una perdita del 30% rispetto al valore basale in 77 mesi nei pazienti mutati e in 90 mesi nei wild type (p=0.03). La media dei mesi di follow-up nel nostro campione di pazienti è di 45.5 mesi (Min 6, Max 169.73).

Conclusioni

Il genotipo dell’alfa Adducina è associato con la perdita di funzione renale in APKD. Il genotipo mutato è associato anche con lo sviluppo di ipertensione sodio - sensibile e potrebbe contribuire ad una maggior comprensione dei meccanismi che portano all’ESRD nei pazienti APKD.

Sciarrone Alibrandi M.T.
(IRCCS Istituto Scientifico San Raffaele, Milano)
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