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Malattie genetiche/Malattie rare

La LDL-Aferesi modifica il profilo trascrittomico dei linfomonociti periferici (LMP) dei pazienti con ipercolesterolemia familiare trattati con LDL-Aferesi (LDL-A)

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Introduzione

Nei pazienti affetti da ipercolesterolemia familiare (IF) il trattamento con LDL-A rappresenta una valida terapia di supporto nei casi resistenti alla terapia farmacologica convenzionale. Studi clinici recenti  [1]) suggeriscono che la LDL-A può rallentare la progressione della malattia aterosclerotica e ridurre l’incidenza di eventi cardiovascolari  [2] (full text), ma i meccanismi molecolari alla base di tale miglioramento non sono ancora completamente noti. Scopo dello studio è stato quello di identificare, attraverso un approccio high-throughput, le differenze nel profilo di espressione genica dei LMP di pazienti sottoposti a trattamento con LDL-A.

Metodi

Il profilo di espressione genica è stato valutato nei LMP isolati da 8 pazienti con IF, prima e dopo trattamento con LDL-A, mediante microarray (Agilent Technologies). I dati ottenuti sono stati valutati mediante analisi statistica (T test per dati appaiati) e funzionale delle pathway (Ingenuity Pathway Analysis, IPA).

Risultati

I geni risultati differentemente espressi nei LMP, isolati prima e dopo LDL-A, erano 83 [fold-change (FC) ≥2,0].  La Principal Component Analysis (PCA) dimostrava che tali geni si disponevano in maniera distinta nello spazio (Figura 1), prima e dopo il trattamento con LDL-A, con differente grado di espressione. Tra le «Top Canonical Pathways» identificate, di particolare interesse è risultata quella del ‘signalling dell’aterosclerosi’ (Figura 2). IL-1, IL-6, IL-8 ed MCP-1, citochine coinvolte nella sintesi e ossidazione dei lipidi nel processo aterosclerotico,  sono risultate significativamente down-regolate a fine trattamento aferetico (Figura 3). Al contrario, si è osservata una up-regolazione della metalloproteinasi MMP9, implicata nella degradazione della matrice extracellulare (Tabella 1).

Conclusioni

I dati dello studio suggeriscono che il trattamento con LDL-A può contribuire a ridurre il rischio cardiovascolare attraverso la modulazione di differenti pathway coinvolte nella progressione del processo dell’aterosclerosi. Questa osservazione potrebbe aprire nuove prospettive nella prevenzione del rischio cardiovascolare nei pazienti affetti da IF resistente alla terapia convenzionale.

release  1
pubblicata il  24 settembre 2015 
da S. Simone, A. Chieti, N. Campobasso, M. Strippoli, G. Piscopo, P. Pontrelli, M. Accetturo, G. Grandaliano*, F. Rascio*, L. Gesualdo, G. Pertosa
(UOC di Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Dipartimento Emergenza e Trapianti di Organi (DETO), Univ. degli Studi "Aldo Moro" di Bari; *UOC di Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Dip. di Scienze Mediche e Chirurgiche, Univ. degli Studi di Foggia)
Parole chiave: Ipercolesterolemia familiare, LDL-Aferesi, linfomonociti, microarray
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