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Malattie genetiche/Malattie rare

Caratterizzazione proteomica della calcolosi molle: indizi sulla loro patogenesi.

poster

Razionale

Tra i diversi calcoli renali quelli “molli” o “di matrice” sono molto rari (Stoller Ml - 1994 [1]) (Boonla - 2014) [2]. Essi sono costituiti da una sostanza mucosa, elastica, amorfa e radiolucente per la scarsa se non nulla componente minerale (Shah - 2009 [3]). Allo scopo di comprenderne la patogenesi abbiamo identificato le proteine che li compongono con un’analisi del profilo proteomico di 5 calcoli avvalendoci di due diversi approcci proteomici complementari: top-down and bottom-up (Scherl A - 2015 [4]).

Casistica e metodi

Con la collaborazione di centri a Padova, Londra e Dubai sono stati individuati 4 pazienti dai quali sono stati rimossi chirurgicamente 5 calcoli (una paz ha fornito 2 calcoli in tempi diversi).

Nella strategia top-down le proteine sono state estratte dai calcoli con una soluzione acidica/aceto nitrile, separate e analizzate come proteine e peptidi non denaturati utilizzando una colonna C8 HPLC accoppiata ad uno strumento ESI-LTQ-Orbitrap-tandem mass spectrometry (MS/MS).

Nell’approccio bottom-up i campioni sono stati trattati con un tampone fortemente denaturante per omogeneizzarli e sonicarli. Dopo separazione con SDS-PAGE monodimensionale e tripsinizzazione i campioni erano analizzati in cromatografia liquida C18 e con ESI-LTQ-Orbitrap MS/MS.

Sono state inoltre condotte indagini di istopatologia e immunoistochimica su tessuto renale ottenuto da uno dei pazienti.

Risultati

Nei 5 campioni sono state complessivamente identificate 142 proteine e peptidi non ridondanti.

Tra queste la defensina 1 neutrofilica, e le proteine S100-A8 and S100-A9 costituivano la componete principale di questi calcoli. Anche importante era la presenza di timosina beta-4, le proteoforme eterodimeriche, troncate, ossidate, fosforilate e acetilate di S100-A8/S100-A9, nonché granuline, e ubiquitina.

Le indagini istopatologiche su tessuto renale hanno confermato la presenza di infiammazione, con presenza di linfociti T CD3+ e linfociti B CD20+ nell'interstizio renale. Lo studio immunoistochimico ha confermato la presenza di calgranulina A e B (Figure 1, 2, 3, 4, 5).

Conclusioni

I due diversi approcci proteomici ha permeso l’identificazione di proteine e le loro forme modificate post-translazionalmente consentendo di comprendere la composizione e l’origine di questi calcoli. La notevole rappresentazione di molecole infiammatorie suggerisce che un processo infiammatorio sia l’evento iniziale nella formazione dei calcoli molli e non la sua conseguenza. Inoltre, le modificazioni post-translazionali di S100-A8 e A9 nonché la presenza di timosina beta-4, granuline, ubiquitina depongono per l’intervento della immunità innata e di una vigorosa risposta contro-infiammatoria.

release  1
pubblicata il  24 settembre 2015 
da Liling Huang(1), Claudia Martelli(1), Valeria Marzano(1), Federica Iavarone(1), Federica Vincenzoni(1), Claudia Desiderio(2), Irene Messana(3), P. Manuel Ferraro(4), Paolo Beltrami(5), Noor Buchholz(6), Filiberto Zattoni(5), Massimo Castagnola(1,2), Giovanni Gambaro(4)
((1)Biochimica e Biochimica Clinica, Policlinico Gemelli, Università Cattolica del Sacro Cuore; (2)CNR, Lab. di Chimica e Riconoscimento Molecolare, Roma; (3)Università di Cagliari; (4)Nefrologia, Policlinico Gemelli, Università Cattolica del Sacro Cuore; (5)Urologia, Università di Padova; (6)Urologia, Dubai/Londra)
Parole chiave: calcolosi molle, nefrolitiasi
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