Nella gestione del catetere da emodialisi la prevenzione, il monitoraggio delle infezioni ad esso correlate sono fondamentali nella corretta conduzione del trattamento sostitutivo.
Presentiamo i risultati del nostro monitoraggio delle infezioni Catetere Venoso Centrale (CVC) correlate.
Da Marzo 2012 abbiamo iniziato a monitorare le infezioni da CVC nei pazienti in emodialisi. Ogni mese si valutava il numero dei pazienti in trattamento, quello dei portatori di CVC, la loro percentuale sul totale, quanti erano a permanenza e provvisori, il numero delle infezioni riscontrate. Si predisponeva una scheda con: avvio dialisi, posizionamento, rimozione del CVC e causa , data esecuzione colturale, esito, microrganismo rilevato, medicazione, terapia. Fino al Novembre 2011 sia l’ostio dell’exit-site che la cute circostante venivano disinfettate con clorexidina 2%, successivamente la clorexidina 2% veniva utilizzata solo per l’exit-site e la cute con clorexidina gluconato 0.015% + cetremide 0.15%.
Per incrementare le AVF e ridurre i CVC, si intensificava la collaborazione con i chirurghi vascolari, permettendo di creare un buon numero di AVF, riducendo così i CVC.
All’avvio, su 60 pazienti in HD, 33 erano portatori di AVF, 27 di CVC.
Nel 2012 si riscontravano 13 infezioni CVC correlate, pari ad 1.3 episodio mese. Nel 2013 13 episodi con 1.08 episodi mese. Nel 2014 4 episodi, con 0.3 episodi mese.
A Dicembre 2015, grazie al monitoraggio infezioni, al diverso approccio alle medicazioni, unita alla particolare attenzione ai protocolli operativi, alla concomitante attività chirurgica (45% del totale dei pazienti in HD portatori di CVC a Marzo 2012 vs l’11.1% a Dicembre 2015) la situazione era nettamente migliorata rispetto al 2012 (con soli 6 pazienti portatori di CVC a Dicembre 2015), con 8 episodi infettivi nell’anno, con 0.6 episodi mese nell’anno.
La nostra esperienza contribuisce a dimostrare che il corretto monitoraggio rappresenta un importante presidio per la prevenzione delle infezioni CVC correlate.