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Accessi vascolari

Metodi per prevenire il fallimento dell'accesso vascolare in emodialisi: nostro protocollo

Razionale

Le stenosi e le trombosi sono le più temibili complicanze che portano alla perdita dell’accesso vascolare (FAV) in emodialisi.  Lesioni stenotiche si presentano frequentemente  in fistole protesiche  e con minore frequenza in FAV native. La riduzione della portata ed altri segni di stenosi quali turbolenze locali, ricircolo, oltre che predisporre  ad una ridotta efficienza dialitica, conducono ad un aumento delle ospedalizzazioni.

Scopo del nostro lavoro è stato  effettuare un attento monitoraggio degli eventi predisponenti  la chiusura della FAV, a partire da una doppia determinazione della portata della fistola: calcolo all’ecocolordoppler e   misurazione mediante tecnica del ricircolo con  modulo BTM   installato su monitor 5008 Cordiax.

Casistica e Metodi

Abbiamo arruolato 30 pazienti con FAV,  in trattamento emodialitico presso il nostro centro; abbiamo effettuato misurazioni  con ecocolordoppler,  calcolando la media di 3 misurazioni effettuate  dallo stesso operatore prima del trattamento, nell’intervallo breve. Ai pazienti è stata calcolata la portata dell’accesso utilizzando i sensori di temperatura (BTM, Fresenius Medical Care), ripetendo due volte la misurazione durante il trattamento. La tecnica si basa sull’invio di un bolo di sangue a temperatura di 35°C o 38°C ottenuto riducendo o aumentando la temperatura del dialisato. Una seconda misurazione a linee in posizione normali serve a compensare il Ricircolo cardiopolmonare. Il flusso ematico è determinato con una formula analoga a quella della tecnica di diluizione ad ultrasuoni.

Risultati

Un totale di 90 misurazioni in 30 pazienti sono state effettuate. La portata della FAV calcolata dalla tecnica del ricircolo con BTM era 1208+- 568 ml/min  paragonata a quella effettuata con ecocolordoppler  1380+-600 ml/min( p<0,01).

Conclusioni

In conclusione le due metodiche  utilizzate hanno dato risultati pressocchè  sovrapponibili  e dimostrate utili per effettuare la diagnosi precoce di malfunzionamento dell’accesso vascolare. Abbiamo inoltre osservato un significativo aumento del numero di angioplastiche durante la fase di monitoraggio dell’accesso vascolare, e riduzioni dei costi di  cateteri,  interventi chirurgici.

Satta E.(1), Ammeri R.(2), Romano C.(1), Romano M.(1)
((1)Nefrologia e Dialisi, Nefrocenter srl, San Giuseppe Vesuviano, Napoli; (2)Fresenius Medical Care)
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