Negli ultimi anni stiamo osservando ad un incremento dell’utilizzo di cateteri venosi centrali a permanenza (CVCP) nei pazienti con scarso patrimonio vascolare, patologie cardiovascolari e/o scarsa aspettativa di vita. Lo scopo di questo studio retrospettivo è stato quello di valutare l’incidenza di complicanze nel posizionamento del CVCP, il buon funzionamento dello stesso e la frequenza di infezioni correlate al CVCP, durante il periodo di osservazione.
Da gennaio 2010 a Dicembre 2015 sono stati posizionati 107 CVCP in 90 pazienti ( età media 71 +/- 12 anni). Ogni CVCP è stato seguito in follow up fino al momento della sua rimozione o fino alla fine dello studio. Veniva posta diagnosi di infezione in base alla sintomatologia clinica e all’isolamento colturale in assenza di infezioni in altri distretti. I risultati sono stati espressi come eventi calcolati per 1000 giorni/catetere.
Stillicidi ematici prolungati in prossimità del tunnel sottocutaneo si sono evidenziati durante 12 procedure (11%), complicazione che è stata risolta con una compressione prolungata. 11 CVCP sono stati riposizionati ed il malfunzionamento è stata la causa principale ( 0,38 per 1000 giorni/catetere). Nel periodo di osservazione l’incidenza delle infezioni sistemiche correlate al CVCP è stata di 0,94 per 1000 giorni/catetere mentre per le infezioni del tunnel (TS) è stata 1,36 per 1000 giorni/catetere. Nelle infezioni del TS il germe maggiormente isolato è stato lo Stafilococco epidermidis (43%), nelle infezioni sistemiche abbiamo isolato nel 49% MRSA e nel 27% MSSA. Il 91% nelle infezioni è stato risolto con terapia antibiotica. 6 CVCP sono stati rimossi per ricorrenti infezioni sistemiche e/o del TS ( 0,21 per 1000 giorni/catetere). La permanenza media del CVCP è stata di 267 giorni.
I CVCP sono accessi vascolari validi nei pazienti emodializzati. I nostri dati evidenziano una bassa incidenza di malfunzionamento e di complicanze infettive correlate all’utilizzo del CVCP.