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Accessi vascolari

Fistola artero-venosa complessa: percorso diagnostico clinico-strumentale

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Razionale

Gli accessi vascolari complessi costituiscono una percentuale crescente, variabile dal 10 al 30%, in relazione ai fattori di coomorbilità, invecchiamento e progressivo depauperamento vascolare della popolazione dialitica.

Per fistola artero-venosa complessa (FAVC) si intende un accesso vascolare (AV) allestito dopo insuccessi o trombosi di una fistola distale o middle-arm, seguendo un percorso di prossimalizzazione. Le FAVC richiedono un alto grado di preparazione nell’allestimento (anastomosi diretta tra un’arteria principale di più grosso calibro ed una vena profonda con superficializzazione e/o trasposizione), nell’utilizzo e nella difficile gestione.

Casistica e Metodi

In accordo con le linee guida KDOQI la migliore strategia per la prevenzione della trombosi è rappresentata dal monitoraggio clinico e strumentale per l’identificazione delle stenosi.

Descriviamo la nostra esperienza riguardante 15 FAVC (6 con superficializzazione della vena basilica e 9 prossimali) e riportiamo come l'uso estensivo dell' Ecocolordoppler (ECD) ha  costituito un valido strumento per la precoce individuazione di lesioni stenotiche o occlusive con un immediato programma di risoluzione (fibrinolisi locoregionale, trombectomia chirurgica, angiopalstica, stent), evitando la perdita irreversibile dell' AV. Nei nostri pazienti tali procedure si sono rivelate efficaci in assenza di problematiche legate alle metodiche. In alcuni casi  è stato necessario ripetere il trattamento con angioplastica.

Risultati

A nostro avviso l’ ECD nelle FAVC ha fornito utili informazioni circa la funzionalità dell’AV (misurazione della portata), ha delineato sede ed estensione della stenosi, ha evidenziato ispessimenti parietali, trombi parietali o endoluminali ed ha consentito una valutazione della entità emodinamica della stenosi mediante lo studio flussimetrico, ha indirizzato la terapia interventistica verificandone l’efficacia.  La correzione preventiva delle complicanze, soprattutto delle stenosi, ha migliorato la sopravvivenza dell’AV.

Conclusioni

Riteniamo necessaria una estesa diffusione dei programmi di monitoraggio delle FAVC con ECD, anche nel follow up, per evidenziare precocemente gli AV malfunzionanti  con l’obiettivo prioritario di preservare la funzionalità dell’accesso migliorando la qualità di vita del paziente

Mudoni A., Caccetta F., Caroppo M., Musio F., Accogli A., Zacheo M.D., Burzo M.D., Nuzzo V.
(U.O di Nefrologia e Dialisi A.O “Card. G. Panico“ - Tricase (Le) )
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