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Accessi vascolari

Endocardite in corso di infezione di accessi vascolari per emodialisi: non abbassare mai la guardia

Razionale

Nell'ultimo anno abbiamo osservato sepsi da microrganismi G+ e G- a partenza da accessi vascolari (2 cateteri tunnellizati e una fistola A-V nativa) complicati da endicardite.

Casistica e Metodi

Il primo paziente S.F. (1) di 67 anni con CVC tunnellizzato destro in corso di documentata sepsi da Pseudomonas aeruginosa multiresistente, presentava localizzazione a livello ventricolare destro in corrispondenza del piano valvolare, documentata da PET TAC. Viene trattato per 6 mesi con Ceftazidime e Gentamicina con risoluzione del quadro documentata sempre con PET TAC in quanto l'ecocardio transesofageo non era facilmente interpretabile in quanto portatore di protesi vavolare aortica.biologica.

La seconda paziente M.N. (2) di 30 anni con catetere tunnellizzato destro per mancanza di altri accessi vascolari presentava sepsi da Stenotrophomonas maltofila multiresistente con localizzazione a livello dello sbocco della cava superiore documentata da Ecocardio transesofageo. Viene trattata per 3 mesi con Tigeciclina e Ceftazidime e per altri tre nmesi con quest'ultima con risoluzione del quadro.

Il terzo paziente S.D. (3) con sindrome di Aloprt e scleroderma like sovrappposta, presentava sepsi da Staphilo aureus meticillino resistente a partenza da fistola A-V nativa con psuedoaneurisma infetto .Viene trattato con Daptomicina e revisione dell'accesso vascolare L'ecocardio transesofageo eseguito dopo 15 giorni mostrava scomaprsa di masserella a livello mitralico descritta all'esordio.

Risultati

Conclusioni

L'endocardite è una temibile complicanza delle infezioni degli accessi vascolari specie cateteri venosi centrali e/o protesi, più raramente di Fistole native. La presenza di germi multiresistenti contribuisce a rendere i quadri complicati e di difficile risoluzione. Una terapia i mirata e prolungata porta a risoluzione dell'importante patologia. Sicuramente la sorveglianza deve essere ai massimi livelli per portare alla guarigione, aiutati dalle diverse tecniche diagnostiche.

Gammaro L., Cosaro A., Cosentini V., Petrolino A., Frigo G.M.(1), Marelli C.(1), Oldrizzi L.
(UOC Nefrologia e Dialisi; UOC Cardiologia(1) Ospedale Fracastoro San Bonifacio (verona ) )
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