La trombosi non chirurgica della FAV nativa o protesica è frequente complicanza in emodialisi. Le linee guida sulla trombolisi raccomandano tempestività di trattamento, senza specificarne le modalità (farmacologica vs meccanica). La letteratura riporta l'efficacia dei sistemi trombolitici meccanici. Descriviamo la nostra esperienza sull'uso del sistema AngioJet su nove casi di trombosi di FAV.
Dal settembre 2015 abbiamo eseguito 9 trombolisi meccaniche con sistema AngioJet su FAV protesiche (6 casi) e native (3 casi) in 8 pazienti. Nelle FAV protesiche la trombolisi è stata eseguita tramite puntura diretta della protesi e inserimento del catetere AngioJet.
Nelle FAV native è stato eseguito approccio femorale, con filo-guida fino a raggiungere e superare il trombo, quindi pre-ricanalizzazione con PTA, quindi trombolisi. In tutti i casi la procedura è stata completata con PTA dei vasi stenotici.
Il tempo decorso dalla diagnosi di trombosi alla presa in carico del paziente è stata massimo di 12 ore; il tempo medio decorso dalla diagnosi alla trombolisi è stato di 2,44+/-1.13 giorni.
In tutti i casi si è avuto ripristino della pervietà e del flusso. La pervietà a 3 mesi (9 casi) è stata del 100%, a 6 mesi (5 casi) dell'80%.
E' stato possibile eseguire emodialisi tramite FAV entro le 24h in tutti i casi.
Abbiamo assistito, durante le procedure, a 2 casi di bradicardia transitoria, 3 casi di dolore transitorio alla mano.
Nella nostra esperienza la trombolisi con AngioJet è risultata efficace e priva di complicanze. I vantaggi di questa metodica risiedono nel ripristino completo della pervietà del vaso ad oltre 48 dalla diagnosi e nella contestuale possibilità di correzione delle cause della trombosi tramite PTA.