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Accessi vascolari

Utilizzo di vena grande safena in caso di difetti di outflow-venoso su FAV

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Razionale

Circa 1/3 delle fistole artero-venose tende a sviluppare complicazioni quali trombosi, stenosi e formazioni di aneurismi. Tali complicanze inducono a tentativi di ripristino per via endovascolare spesso infruttuosi o addirittura alla chiusura della fistola ed al suo confezionamento in altra sede. Lo scopo che tale studio si propone è di offrire una valida alternativa alle opzioni sopra-descritte mediante l’utilizzo della Vena Grande Safena come condotto di scelta per la gestione di malfunzionamento di FAV.

Casistica e Metodi

Nel periodo che va dal 2013 al 2016 sono stati inseriti nello studio 12 pz con FAV malfunzionanti (7 pz) o con lume completamente trombizzato (5 paz), tra questi 5 pz erano portatori di FAV radio-cefalica, 4 pz con FAV brachio-cefalica e 3 pz con FAV brachio-basilica. Allo studio preliminare della safena, con ecocolor doppler degli arti inferiori, tutti presentavano flussi diretti e trifasici su ATA ed ATP ed avevano una VGS di calibro adeguato.

Risultati

Tutti gli outflow venosi presentavano nella porzione distale un tratto pervio ed idoneo come punto di anastomosi distale, non vi erano difetti specifici sul versante arterioso. Il 100 % delle FAV successive all’interposizione di VGS è ripartita in maniera corretta e sono tutte, in atto, normofunzionanti. 

Conclusioni

Con l’evoluzione delle tecniche endovascolari sul versante arterioso l’utilizzo della VGS come condotto per i by-pass aorto-coronarici e femoro-distali risulta sempre più limitato, al contrario l’efficienza delle metodiche endovascolari sull’outflow venoso della FAV nel breve periodo si dimostra opportuno, mentre nel lungo periodo appare essere inefficace. Pertanto l’utilizzo della VGS, per caratteristiche di parete della medesima, risulta offrire un condotto sicuramente più longevo permettendo pertanto il ripristino della FAV ed offrendo la possibilità di sostituiure anche lunghi tratti, la stessa riduce inoltre la percentuale di infezioni e trombosi se paragonato ai condotti sintetici.

Sacco T.(1), Pezzo F.(2), Barbera S.(2), Pontoriero A.(1), Ricciardi C.A.(3), Monti D.B.(2), Ricciardi B.(1)
((1)U.O.C. di Nefrologia e dialisi P.O. di Milazzo ASP 5 Messina, (2)U.O.C. di Chirurgia Vascolare di Patti ASP 5 Messina, (3)Scuola di Specilizzazione in Nefrologia Università di Messina )
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