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Nefrologia clinica

Una causa rara di macroematuria

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Razionale

La macroematuria rappresenta un argomento a vasto raggio che riconosce varie cause: quelle di interesse nefrologico, più spesso quelle di interesse urologico e, raramente, quelle di interesse vascolare.

La diagnosi differenziale, non agevole in taluni casi, rappresenta l'elemento fondamentale per guidare il trattamento.

Casistica e Metodi

Presentiamo il caso di un uomo di 78 anni, giunto alla nostra attenzione per comparsa improvvisa di macroematuria, dolore lombare sinistro trafittivo, in assenza disturbi minzionali.

In anamnesi: ipertensione arteriosa, fibrillazione atriale in trattamento anticoagulante orale, pregresso trauma addominale circa otto anni prima. Citologia urinaria negativa.

L'ecografia mostrava alcune cisti semplici bilaterali e, tra gli echi pielici del rene sinistro, qualche areola anecogena. La successiva TAC con mdc mostrava la presenza di uno pseudoaneurisma dell'arteria renale sinistra che appariva come un'area focale circoscritta, iperintensa rispetto al paranchima circostante, con enhancement di tipo vascolare in fase arteriosa, minimamente iperdense o ipodense in fase tardiva.

Risultati

Si decideva di eseguire angiografia selettiva dell'arteria renale con tentativo embolizzazione con colla vinilica. La procedura risultava efficace con remissione della macroematuria e scomparsa della formazione pseudoanerusmatica, come evidenziato dai successivi controlli con tecnica di EcocolorDoppler.

Conclusioni

Lo pseudoaneurisma dell'arteria renale rappresenta una causa rara di macroematuria. Solitamente risulta di piccole dimensioni, clinicamente silente, con tendenza a risolversi spontaneamente. La sua formazione è legata alla decelerazione che agisce sull’arteria in seguito a cadute o incidenti stradali, oppure può essere una complicanza della biopsia renale. I pazienti possono rimanere asintomatici per anni, come nel nostro caso, fino ad arrivare alla rottura. L'ecocolordoppler (aree anecogene simili alle cisti, con contenuto finemente iperecogeno con flusso turbolento del tipo "va-e-vieni") e la TAC consentono la diagnosi differenziale con fistole artero-venose ed i tumori renali.

Le procedure endovascolari di embolizzazione, eseguite in mani esperte, possono dimostrarsi risolutive anche se, in alcuni casi, è necessaria la correzione chirurgica.

Diagnostica per immagini: Sezione coronale e trasversale (fase arteruiosa) alla TAC con mdc. EcoColorDoppler pre e post-embolizzazione.

De Fabritiis M.(1), Lifrieri M.F.(1), Giampalma E.(2), Zambianchi L.(1), Cristino S.(1), Americo C.(1), Angelini M.L.(1), Gambaretto C.(1), Mosconi G.(1)
((1)U.O. Nefrologia e Dialisi, Ospedale "Morgagni-Pierantoni", Forlì; AUSL della Romagna; (2)S.S.Radiologia Interventistica e Vascolare, Ospedale "Infermi", Rimini; AUSL della Romagna )
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