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Nefrologia clinica

Un Modello Predittivo per la Diagnosi di Microangiopatia Trombotica all’Ammissione in Ospedale

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Razionale

Le microangiopatie trombotiche (TMA) sono un gruppo eterogeneo di condizioni caratterizzate da anemia emolitica microangiopatica, trombocitopenia e alterazioni della funzione renale e di altri organi. Abbiamo sviluppato un modello predittivo per la diagnosi precoce delle TMA in pazienti ricoverati con esami di laboratorio di impiego comune.

Casistica e Metodi

Abbiamo raccolto retrospettivamente dati da tutti i pazienti i pazienti adulti ricoverati presso il Policlinico A. Gemelli da Gennaio 2010 a Dicembre 2014. Abbiamo usato codici ICD-9 dalle diagnosi principali per determinare se un paziente fosse affetto da TMA. Abbiamo quindi comparato le caratteristiche demografiche e di laboratorio al momento del ricovero dei pazienti con TMA con quelle di un campione random di 476 pazienti con altre diagnosi. Il modello ottenuto è stato validato su una casistica ottenuta da altro Ospedale.

Risultati

In tutto, 23 pazienti su 696,438 ricoverati durante il periodo studiato ricevevano una diagnosi principale di TMA (prevalenza 3.3 su 100,000). In analisi univariata, bilirubina indiretta, lattico-deidrogenasi (LDH) e piastrine erano significativamente associate con TMA. Dopo inclusione di quelle variabili in un modello multivariato, solo LDH (OR per 100 UI/L 1.26, IC 95% 1.05, 1.63) e piastrine (OR per 1,000 unità/uL 0.96, IC 95% 0.94, 0.98) rimanevano associate con TMA. Il modello finale comprendente solo LDH e piastrine aveva un’area sotto la curva ROC (AUROC) di 0.96 (IC 95% 0.91, 1.00) e adeguata calibrazione come dimostrato dal trend della prevalenza di TMA nei quartili di probabilità predetta (p-value < 0.001). La validazione esterna in una coorte di 26 pazienti con TMA e 500 con altra diagnosi mostrava un’AUROC di 0.72 (IC 95% 0.60, 0.84) (Figura 1).

Conclusioni

Abbiamo derivato e validato un semplice modello predittivo per la diagnosi di TMA in pazienti ospedalizzati. Il modello mostra buona performance e può rappresentare un valido strumento per l’identificazione di pazienti ad alta probabilità di TMA.

Ferraro P.M.(1), Lombardi G.(1), Zuppi C.(2), De Stefano V.(3), Naticchia A.(1), Sturniolo A.(1), Lippi G.(4), Gambaro G.(1)
((1)Nefrologia, (2)Biochimica Clinica, (3)Ematologia, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, (4)Biochimica Clinica, Università di Verona)
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