Login




Nefrologia clinica

Emofilia acquisita A in una paziente con Lupus Eritematoso Sistemico e neoplasia renale: caso clinico

Questo Abstract è stato accettato come Poster. Clicca qui per visualizzare

Razionale

La presenza di inibitori acquisiti del Fattore VIII (FVIII) può essere una rara complicanza delle malattie autoimmuni, come il Lupus Eritematoso Sistemico (LES), o associarsi a neoplasie. La diagnosi può essere difficile per la frequente co-presenza nei pazienti con LES di anticorpi antifosfolipidi. La diagnosi tempestiva e l’inizio precoce della terapia è di fondamentale importanza per evitare una severa diatesi emorragica.

Casistica e Metodi

Caso clinico:

Donna di 65 anni con lunga storia di LES con glomerulonefrite membranosa, connettivite mista con fenomeno di Raynaud e nefrectomia sinistra per carcinoma papillare renale tipo 1 (2012).

Risultati

Nel 2015 ad esami ematici di routine in previsione di termoablazione di lesione al rene dx di verosimile natura neoplastica, riscontro di aPTT di 74 s e ratio 2.63, livelli di FVIII 3% (80-160%), anticorpi anti FVIII 57 UB. Anticorpi antifosfolipi negativi. Venivano effettuati boli di steroide (500 mg x 3) e poi deltacortene 1 mg/Kg/die con scarso beneficio. Effettuato tentativo terapeutico con Everolimus, sospeso per comparsa di addensamento polmonare. Per la comparsa di nuovo ematoma toracico spontaneo e persistenti valori soppressi di FVIII con elevato titolo anticorpi anti fattore VIII (890 UB), effettuate 4 somministrazioni di Rituximab (375mg/m2). A distanza di un mese dall’ultima somministrazione comparsa di nuovo ematoma in sede sottoscapolare (FVIII< 1%, anticorpi anti fattore VIII in netto calo 264 UB). In calo anche gli anticorpi plasmatici anti fattore VIII porcino (17 -> 5). In corso terapia con il complesso protrombinico attivato.

Conclusioni

L’emofilia acquisita A è una severa condizione associata ad aumentate mortalità e morbidità a causa della severa diatesi emorragica che ne può conseguire. In questa paziente la scelta della terapia immunosoppressiva è resa più problematica dalla coesistenza di una patologia autoimmune con una lesione neoplastica, pur circoscritta, a livello renale.

Longhi S.(1), Del Vecchio L.(1), Limardo M.(1), Erba N.(2), Pontoriero G.(1)
((1)Divisione di Nefrologia e Dialisi, Ospedale A. Manzoni, ASST Lecco; (2)Dipartimento Medicina di Laboratorio, Ospedale A. Manzoni, ASST Lecco)
Non sono presenti commenti
Realizzazione: TESISQUARE®

Per assistenza scrivere al Supporto Tecnico