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Nefrologia clinica

Glomerulonefrite postinfettiva nell’adulto: casi clinici

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Razionale

CASO 1: Pz diabetico, iperteso, giungeva alla nostra osservazione per  vomito, anoressia, nausea e oligoanuria. All'EO: ulcera plantare infetta.

Al laboratorio: IRA con acidosi metabolica, ematuria dismorfica, proteinuria in range nefrosico, screening immunologico: negativo, tampone ulcera plantare positivo per Stafilococco Aureo meticillino-resistente. Ecografia renale: nella norma, ECD: assenza fase diastolica. 

La biopsia renale concludeva per glomerulonefrite proliferativa diffusa post infettiva a depositi di IgA. Veniva effettuata terapia antibiotica mirata e terapia steroidea con 3 boli di metilpredisone seguito da prednisone per os.

Ripresa della diuresi, ma residua insufficienza renale.

Casistica e Metodi

CASO 2:  Donna 65 aa, IVU da E. Coli trattata con levofloxacina,TVP in TAO, giungeva alla nostra osservazione per insufficienza renale rapidamente progressiva. All’esame urine: proteine 300mg/dl, al sedimento urinario 100 emazie dismorfiche, cilindruria granulosa e pigmentata, cerea e cellulare. Screening immunologico negativo.

Veniva effettuata terapia  antibiotica e steroidea e avviato trattamento emodialitico.

La biopsia renale concludeva per  glomerulonefrite extracapillare non necrotizzante, verosimilmente derivata dall’evoluzione sfavorevole di una glomerulonefrite post infettiva.

Per la mancata ripresa  della funzione renale veniva iniziata dialisi peritoneale.

Risultati

CASO 3: maschio di 20 anni, sinusite trattata con ciprofloxacina e prednisone. Successiva comparsa di ipertensione e di edemi. Nella norma la funzione renale e gli altri esami ematobiochimici; proteinuria 1,8g/24h e microematuria glomerulare. Ecografia renale: ndr. 

Veniva eseguita biopsia renale che concludeva per GN post-infettiva in via di risoluzione.

Conclusioni

L’epidemiologia della glomerulonefrite acuta post infettiva sta cambiando, come la presentazione il decorso clinico. Nei soggetti adulti-anziani è spesso correlata ad agenti infettivi come lo Staphilococcus Aureus Meticillino Resistente (MRSA) e spesso il sito di infezione è diverso da quelli classicamente conosciuti. La biopsia renale ha un peso molto importante nell’identificare questo tipo di nefropatia. Una diagnosi corretta può portare, fra l’altro, ad una più accurata ricerca di eventuali siti infettivi occulti e permettere una cura efficace del paziente.

M.L. Standoli(1), F. Trivelli(1), N. Albasini(1), C. Magarini(1), C. Covarelli(2), R. Del Sordo(2), L. Marchese(3), G. Nori(1)
((1)S.C. Nefrologia e Dialisi, Azienda Ospedaliera di Terni; (2)S.C. Anatomia ed Istologia Patologica, Azienda Ospedaliera Universitaria di Perugia; (3)U.O.Laboratorio Analisi, Azienda Ospedaliera Terni )
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