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Nefrologia clinica

Associazione tra fenomeno di compressione della vena renale sinistra e pielonefrite acuta

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Introduzione

Le pielonefriti acute colpiscono spesso giovani donne: alcuni tra i più comuni fattori di rischio sono la nefrolitiasi, il diabete, l’incontinenza urinaria e le abitudini sessuali. La stasi venosa pelvica è stata proposta come ulteriore fattore favorente, ma è difficilmente misurabile nella comune pratica clinica. Pertanto, in questo studio, abbiamo valutato un indice TC di stasi venosa e la sua possibile associazione con le pielonefriti acute rispetto a controlli sani. [1] [2] (full text) [3]

Materiali e metodi

Come indice di stasi abbiamo utilizzato l’indice di compressione della vena renale sinistra (LRVCi) valutato alla TC con MdC. Tale indice è definito come il rapporto tra il punto più sottile della vena renale sinistra nella regione pre-aortica e il suo diametro massimo preilare (Figura 1). Questo indice è stato valutato in pazienti ricoverati presso il nostro reparto per pielonefrite acuta e controlli sani (candidati a donazione di rene a scopo di trapianto). Il cutoff per determinare un valore patologico è stato definito come il 95° percentile di LRVCi dei controlli sani (> 2.71).

Risultati

Sono state esaminate 101 TC (72 pielonefriti e 29 controlli) da due operatori indipendenti. La concordanza tra i due operatori è stata ottimale con un kappa di Cohen pari a 0.956. Rispetto ai controlli sani, i pazienti con pielonefrite acuta presentavano un LRVCi maggiore (2.81 ± 1.58 vs. 1.78 ± 0.54; p < 0.001): avere un LRVCi “patologico” (>2.71) era associato ad un odds ratio di pielonefrite acuta di 7.33 (95%CI: 2.03 – 26.42, p=0.001). Il LRVCi era simile nelle pielonefriti destre e sinistre (2.96 ± 1.70 Vs 2.48 ± 1.38, p=0.263), bilaterali (3.22 ± 1.53; p = 0.350 vs. monolaterale) e nei pazienti con pielonefrite recidivante (2.73 ± 1.60 Vs 3.19 ± 1.48; p= 0.235). (Figura 1) (Figura 2)

Discussione

L’indice di compressione della vena renale sinistra risulta essere facilmente riproducibile e con un’ottima concordanza interoperatore. Valori elevati si ritrovano nelle pazienti affette da pielonefrite acuta rispetto ai controlli sani, soprattutto giovani e senza storia di nefrolitiasi, mentre non sembra associato alla lateralità della lesione o a chi ha una storia di pielonefrite recidivante. Inoltre, da un punto di vista più speculativo, potrebbe essere espressione di una correlazione patogenetica tra le malformazioni venose pelviche e lo sviluppo di infezioni maggiori del tratto urinario ma sono necessarie ulteriori ricerche.

release  1
pubblicata il  01 ottobre 2016 
da Battista M, Musetti C, Airoldi A, Miglio R, Cantaluppi V
(Dipartimento di Medicina Traslazionale, Nefrologia e Trapianto, Università del Piemonte Orientale, Novara)
Parole chiave: malformazioni vascolari, nutcracker phenomenon, pielonefrite acuta
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