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Nefrologia clinica

CORRELAZIONI CLINICHE TRA SPESSORE DEL GRASSO EPICARDICO, DISFUNZIONE CARDIACA DESTRA ED EVENTI CARDIOVASCOLARI IN PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIA RENALE CRONICA

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INTRODUZIONE

La valutazione dello spessore del grasso epicardico (EFT - epicardial fat thickness), oltre ad essere un parametro associato con una condizione di malnutrizione ed infiammazione cronica, risulta anche rappresenatre un parametro di outcome cardiovascolare. Nel presente studio è stata presa in esame l’eventuale associazione tra spessore del grasso epicardico, disfunzione cardiaca destra ed outcome cardiovascolare in una coorte di pazienti con malattia renale cronica in stadio IIIb - IV.

PAZIENTI E METODI

Sono stati arruolati 90 pazienti (64M/26F) affetti da Malattia Renale Cronica (CKD) in stadio III° - IV° NKF (GFR EPI medio di 29 ± 4.5 ml/min). Dei pazienti, 50 erano affetti da ipertensione arteriosa in trattamento farmacologico, 35 erano diabetici in trattamento insulinico, uno con pregresso IMA anteriore. Tutti sono stati sottoposti ad esame ecocardiografico transtoracico con la valutazione dei parametri di disfunzione cardiaca destra (diametro telediastolico del ventricolo destro, area atriale destra, valutazione TAPSE e PAPs) e la misurazione dello spessore del grasso epicardico. Tutti pazienti sono stati seguiti per 24 mesi dall’inizio dello studio.

RISULTATI

Le nostre evidenze hanno evidenziato la presenza di una relazione statisticamente significativa tra spessore del grasso epicardico ed indici di disfunzione cardiaca destra, in particolar modo per quanto concerne la valutazione dell’indice TAPSE (p < 0.005) ed il diametro ventricolare destro (p < 0.005). Non sono state osservate correlazioni statisticamente significative tra spessore del grasso epicardico ed area dell’atrio destro e tra spessore del grasso epicardico e PAPs. Nei pazienti con spessore del grasso epicardico superiore a 15 mm e TAPSE inferiore a 20 mm si è assistito ad una maggiore incidenza di eventi cardiovascolari ad un anno (p < 0.001).

CONCLUSIONI

La valutazione dello spessore del grasso epicardico, oltre a rappresentare un’indice di malnutrizione/infiammazione, potrebbe configurarsi come un indice di stratificazione del rischio cardiovascolare, soprattutto in quei pazienti con alterazione dei parametri di funzionalità cardiaca destra.

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pubblicata il  01 ottobre 2016 
da L. Di Lullo¹, A. Bellasi², D. Russo³, A. De Pascalis⁴, M. Cozzolino⁵, L. Russo³, F. Santoboni¹, C. Ronco⁶
(¹U.O.C. Nefrologia e Dialisi, Ospedale L. Parodi Delfino, Colleferro; ²U.O.C. Nefrologia e Dialisi, ASTT Lariana, Ospedale S. Anna, Como; ³Cattedra di Nefrologia, Università degli Studi di Napoli Federico II°, Napoli; ⁴U.O.C. Nefrologia e Dialisi, Ospedale V. Fazzi, Lecce; ⁵ Dipartimento di Scienza e Salute, Università degli Studi di Milano, Ospedale San Paolo, Milano; ⁶International Renal Research Institute, Ospedale S. Bortolo, Vicenza)
Parole chiave: CKD, Disfunzione cardiaca destra, Grasso epicardico
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