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Nefrologia clinica

Uso di scanner 3D per la quantificazione dell'edema in pazienti: validazione e prospettive

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Introduzione

L'esatta conoscenza delle variazioni del volume di acqua corporea è un importante parametro in terapia dialitica, nella diagnostica nefrologica e per instaurare un’adeguata terapia diuretica. Tale volume può essere calcolato con metodi di diluizione di traccianti; tuttavia, nella comune pratica, stime delle variazioni di volume di acqua sono ottenute tramite misura del peso corporeo o con bioimpedenziometria. Allo stato attuale i vari metodi per la stima dell'acqua corporea soffrono di importanti limitazioni come la difficoltà a separare l'acqua plasmatica da quella degli altri compartimenti o, nel caso di dati clinici, la difficoltà a fornire dati quantitativi (Figura 1).

Una migliore stima delle variazioni di volume di acqua corporea può essere ottenuta mediante diretta misurazione della volumetria corporea. La recente introduzione di scanner di superficie 3D consente la stima diretta dei volumi corporei in modo non invasivo.

Materiali e metodi

Lo scopo del lavoro è stato quello di usare scanner ad infrarosso per l'acquisizione del volume corporeo e dei singoli segmenti corporei in pazienti in dialisi. Lo scanner di superficie 3D testato è basato su una camera digitale sensibile all'infrarosso e un sistema laser infrarosso che proietta un pattern di luce nell’ambiente. Si ricostruisce la superficie corporea, restituendo una immagine 3D del corpo, con possibilità di misurare volumi, superfici e distanze (Figura 2). Per lo studio sono stati reclutati soggetti di controllo e soggetti in trattamento emodialitico. È stata eseguita la scansione di superficie degli arti inferiori dei soggetti, le circonferenze a livello del polpaccio e della caviglia e la bioimpedenziometria per il calcolo della percentuale di acqua corporea extracellulare. Nei soggetti di controllo è stato anche calcolato il volume totale (Figura 3). Per analizzare il volume delle gambe, queste sono state 'dissezionate' in silico dai modelli 3D ed il volume calcolato impiegando un piano di taglio passante per i malleoli ed uno parallelo a questo e distante 20 centimetri. I pazienti sono stati analizzati anche mediante bioimpedenziometria.

Risultati

Il sistema di scansione 3D è semplice da installare, portatile e permette di ricostruire la superficie corporea. I volumi calcolati con lo scanner 3D hanno buona correlazione con quelli stimati mediante tecniche antropometriche (circonferenza della gamba). La variazione di volume correla inoltre con variazioni del volume di acqua corporea.

Il volume misurato a livello della gamba correla con il volume di acqua corporea (Figura 4).

Discussione

L’applicazione di tale nuova tecnologia in campo nefro-dialitico apre nuove importanti possibilità come lo studio della compartimentalizzazione dell’acqua nei vari distretti corporei e del follow-up dei pazienti edematosi o in insufficienza renale.

release  1
pubblicata il  05 ottobre 2016 
da Davide Viggiano¹ ², Maria Laudato¹, Giovambattista Capasso¹
(¹Department of Cardio-Thoracic and Respiratory Science, Second University of Naples, Naples, Italy
²Department of Medicine and Health Sciences, University of Molise, Campobasso, Italy)
Parole chiave: bioimpedenziometria, edema, incremento ponderale interdialitico, sindrome nefrosica
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