La severa riduzione del filtrato glomerulare (GFR) può aumentare il rischio di complicanze periprocedurali della biopsia renale percutanea e può ridurre il valore informativo della procedura per la possibile prevalenza di lesioni sclerotiche.
Scopo del lavoro è la valutazione retrospettiva del rapporto rischio/beneficio di biopsie effettuate in presenza di GFR marcatamente ridotto.
Nel periodo 1/1/2010 - 31/12/2015 abbiamo sottoposto a biopsia renale (BR) 93 pazienti (caratteristiche elencate in Fig. 1) con eGFR < 30 mL/min/1.73mq (calcolato con formula CKD-EPI) e reni morfologicamente ancora nei limiti (diametro bipolare > 90 mm).
Sono stati valutati: ecografia renale, tempo di sanguinamento, INR, aPTT ed emocromo prima della procedura; emocromo ed ecografia renale 4 e 24 ore post-BR.
Valutazione dei risultati:
1. Complicanze minori: macroematuria a rapida risoluzione spontanea, ematoma clinicamente irrilevante, calo Hb 1 - 2 g/dL.
2. Complicanze maggiori: macroematuria persistente, calo Hb > 2 g/dL, ematoma con necessità trasfusionale, embolizzazione radiologica, nefrectomia, morte.
3. Utilità clinica della biopsia: evidenza di una patologia suscettibile di trattamento specifico (steroidi e/o immunosoppressori).
La percentuale di biopsie diagnostiche è risultata del 98,9%.
Complicanze minori 25 (27%):
Complicanze maggiori 4 (4%): 3 anemizzazioni (1 con necessità trasfusionale), 1 nefrectomia .
La BR ha fornito indicazioni utili alla scelta di un trattamento specifico nel 61% dei casi. Nefropatia più frequentemente diagnosticata (28% dei casi): Glomerulonefrite Proliferativa Extracapillare ANCA correlata.
La BR è una procedura relativamente sicura anche nel paziente con severa compromissione della funzione renale. Nella nostra casistica l'incidenza di complicanze, in linea con i dati della letteratura, non si discosta significativamente da quella riscontrata in una serie di 95 pazienti con eGFR > 60 mL/min/1.73mq.
Un' alta percentuale delle biopsie (61%) ha indirizzato l' utilizzo di steroidi e/o immunosoppressori.
La BR nel paziente con severa riduzione del GFR ha un rapporto rischio/beneficio altamente favorevole.