Il nostro studio ha lo scopo di sperimentare l'uso delle abilità del counselling nell'accompagnare il paziente al trapianto renale preemptive, affrontando emozioni correlate allo status di nefropatico prossimo al trattamento sostitutivo.
In questo studio, il quadro di riferimento teorico applicativo è stato il counselling non direttivo centrato sulla persona (C.Rogers) e della prassi semi-direttiva ed espressiva della Gestalt (F.Perls).
Sono stati coinvolti 12 pazienti provenienti dall'ambulatorio della predialisi e 2 sanitari ( un nefrologo e un'infermiera) precedentemente formati al counselling sanitario.
Prima di iniziare lo studio per l'inserimento in lista trapianto, sono stati organizzati: a) incontri atti a stabilire una relazione tra paziente e sanitari, b) incontri informativi sul trapianto renale da donatore vivente e deceduto aperti ai familiari, c) incontri con trapiantati e donatori aperti anch'essi ai familiari.
Particolare attenzione è stata posta al setting del colloquio, all'ascolto attivo e alla valorizzazione di risorse già presenti nel paziente
Dopo l'introduzione delle abilità del counselling nella nostra pratica ambulatoriale, abbiamo recepito il gradimento da parte dei pazienti per essere stati ascoltati e capiti senza che fosse presente un atteggiamento giudicante da parte dei sanitari nei loro confronti.
Abbiamo anche osservato il progressivo svilupparsi di resilienza, consapevolezza e progettualità.
Altro elemento osservato è stata la maggiore aderenza alle prescrizioni.
Negli ultimi mesi, si è verificato un aumento del numero di consensi al trapianto renale da donatore deceduto non standard ed un maggior numero di proposte per la donazioni da vivente.
Sebene l'esperienza sia ancora breve, i risultati ottenuti ci incoraggiano a proseguire con l'uso delle suddette abilità nel prenderci cura dei pazienti che si accostano al trapianto renale preemptive.