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Miscellanea

Il denosumab è ben tollerato nei pazienti in emodialisi

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Razionale

I pazienti con irc oltre alle lesioni osteoarticolari caratteristiche dell'uremia presentano spesso osteoporosi con fratture patologiche fortemente invalidanti. Il denosumab è un anticorpo monoclonale per i RANKL di recente introduzione, sconsigliato nei pazienti con VFG <30 ml/min per la maggiore frequenza di effetti collaterali come ipocalcemia, osteonecrosi della mandibola rispetto ai pazientei con funzione renale normale. Questo studio riporta l'esperienza in quattro pazienti in emodialisi con fratture patologiche.

Casistica e Metodi

Due F e due M, età media 70.5 anni +/- 7.5, età dialitica media 3 anni +/- 1.2, trattamento HDF, tCaD 1.5 mmol/l, accesso vascolare fistola nativa. Studio radiologico del rachide fratture dorso-lombare complicato da dolore. I parametri laboratorio prima del trattamento PTH 701 pg/ml +/- 135, Ca 9.02 mg% +/-0,25 mg%, P 3.8 mg% +/- 1.8, Vit D 22,2 +/- 13.9 pg/ml, terapia per tutti Sevelamer-bicarbonato, calcitriolo 0.25 mcg/die, vitamina D3 5000UI/sett, inibitori di pompa protonica, due pz in trattamento con 60 mcg di cinacalet, due pz in trattamento con steroidi prednisone 5/die (tx rene) e metilprednisone 120 mg/sett (LES), due pz warfarin per FA. La posologia del denosumab: 60 mg ogni 6 mesi.

Risultati

Dopo 1 mese dalla prima somministrazione la concentrazione media del Ca è diminuita a 7.3 mg% +/-0.3. Dopo tre mesi calcemia media 8.3 mg%+/-0.3, senza supplementazioni di calcio. Successiva somministrazione a sei mesi i valori calcemia invariati 8.2 mg% +/- 0.3. La percezione del dolore valutata secondo scala VAS si è ridotta da 8 a 6., Le rime di frattura trattate anche immobilizzazione con busto ortopedico si sono ridotte in tre mesi circa.

Conclusioni

La nostra esperienza conferma che il denosumab induce, dopo la prima somministrazione, ipocalcemia asintomatica non meritevole di modifiche terapeutiche, ma permette la riduzione della sintomatologia dolorosa e la ricalcificazione di fratture patologiche dimostrando la perfetta sicurezza del trattamento anche in paziente in emodialisi.

D'Arezzo M.(1), Manarini G.(1), Pugliese S.(1), Ricciatti A.M.(1), Fanciulli E.(1), Marchegiani M.(2), Giacchetti G.(2), Frasca' G.M.(1)
((1)SOD Nefrologia Dialisi Trapianto di Rene Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti Ancona; (2)Clinica di Endocrinologia Università Politecnica delle Marche Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti Ancona )
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